Per le Pmi italiane le priorità nel prossimo futuro sono la riduzione dei costi e la ricerca di nuovi orizzonti di clientela. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Zurich Insurance Group (Zurich) in 12 Paesi tra cui l'Italia. I rischi percepiti, a livello globale, sono l'elevato livello di competitività e il calo della domanda. E, per far fronte a queste sfide, le Pmi si sono impegnate ad ampliare la propria attività verso nuovi segmenti di consumatori, nuovi target e a espandere il proprio business all'estero. Per raggiungere tali traguardi, però, occorre avere piena consapevolezza dei rischi correlati e tutelarsi al meglio mediante un piano di prevenzione e un'adeguata assicurazione. Peccato che sotto questo aspetto lo scenario tratteggiato dall'Ania in un'indagine di qualche anno fa sia sconfortante. Il 14% delle Pmi è senza polizza contro i danni da incendio, il 33% non ha una copertura di responsabilità civile verso terzi e dipendenti, il 31% non ha un'assicurazione contro i furti e il 90% ignora cosa sia la polizza contro i rischi ambientali.
«La sottoassicurazione delle Pmi potrebbe costituire uno dei maggiori freni ai progetti di espansione all'estero delle nostre imprese che, per gettarsi alle spalle la recessione in corso nel Paese, stanno cercando di rafforzarsi oltre frontiera», commenta Marco Delpino, head of market facing underwriting di Zurich in Italia. In un mercato sempre più globale, spiega il manager, le nostre aziende potrebbero soffrire nel confronto con le rivali straniere proprio a causa della mancanza di tutele assicurative, molto più presenti in Paesi diversi dall'Italia. Se la situazione relativa alla sottoassicurazione delle nostre Pmi non evolverà, uno dei rischi per le aziende italiane è la perdita di competitività rispetto alle imprese straniere.
Un rischio che, però, non è ancora percepito dalle protagoniste. Secondo il sondaggio di Zurich, infatti, le Pmi temono soprattutto il calo della domanda (il 35%), la concorrenza (il 29%), i furti (il 17%), i problemi legali e fiscali (il 12%), le catastrofi naturali (il 9%), i danni alla reputazione (l'8%), gli incendi (7%) e i rischi alla sicurezza e alla salute di clienti e dipendenti (7%). Manca, tuttavia la consapevolezza del rischio di un evento dannoso che potrebbe compromettere definitivamente l'attività. «Una rivoluzione si fa per gradi. Occorre prima di tutto rivolgersi a questo mercato con la disponibilità ad ascoltare le esigenze di realtà molto diverse tra loro. E offrire poi una protezione ad hoc per le diverse esigenze delle imprese. È stato questo l'approccio con il quale abbiamo costruito la polizza Zurich Valore impresa. Se, come emerge dal sondaggio, le Pmi continueranno a ridurre i costi, per consentire loro di assicurarsi è necessario saper offrire una soluzione flessibile e modulare, coniugando un'adeguata tutela nei confronti dei possibili rischi con un efficace contenimento dei costi complessivi».
A giudizio di Delpino, un'impresa dovrebbe riuscire a identificare gli specifici rischi aziendali, anche attraverso questionari appositamente predisposti per l'auto misurazione, e adottare i necessari accorgimenti volti a contenerli.
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