Poche cose e tutte sbagliate

Cosa dire ancora del governo Prodi? In sintesi: un governo posticcio che fa cosucce e che sta insieme in modo appiccicaticcio.
Prendiamo quel che è successo ieri al Senato. Era in votazione un provvedimento importante sulla giustizia. Il centrosinistra è stato colpito da un destino infausto. Una beffa assoluta. Ha fatto passare il provvedimento con il voto di Giulio Andreotti. Non è un caso di omonimia: è lo stesso Andreotti che per almeno due decenni la sinistra (giudiziaria, intellettuale e parlamentare) ha attaccato indicandolo come un mafioso. Con che stomaco fanno passare una riforma della giustizia con il voto di un mafioso? Perché per la sinistra, come è noto, i processi non contano: quando uno è indicato da loro come tale lo è anche se il processo lo scagiona. Chi scrive non ha particolari simpatie per il senatore a vita Giulio Andreotti, ma questo non conta. Contano i fatti e soprattutto conta il rispetto del diritto e, più ancora, una certa coerenza di base che si richiede anche ai bambini prima dell’età della ragione.
I brogli all’estero. Ci sono dei filmati che riguardano le votazioni in Australia di cittadini italiani. Su questo è calato un imprescindibile silenzio. Comunque sia quei voti lì son serviti a tenere in piedi questo governicchio.
Il Dpef. Dovrebbe essere il documento che indica le linee essenziali della Finanziaria. Come è noto la sua importanza non è legata solo alle discussioni nelle aule parlamentari o sui giornali. La sua importanza è legata al fatto che gli organismi internazionali e i mercati (che contano anche di più) valutano la credibilità di un Paese in relazione alle linee guida che esso affida a questo tipo di documenti. Il Dpef è stato bocciato da tutti, dappertutto, senza appello. Solo il sempre più etereo ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, poteva avere il coraggio, è lo ha fatto a Bruxelles, di dire che si trovava d’accordo con le critiche della Commissione. A Roma fa il ministro e a Bruxelles fa l’opinionista, o il professore. Che dispiacere vedere un uomo di tale levatura doversi prestare alle miserie di questo governo.
Per non parlare delle pensioni. Sono riusciti anche a dare l’elemosina ai pensionati della fascia bassa facendo una cosa che è irrilevante dal punto di vista sociale, e che è molto dannosa dal punto di vista della tenuta finanziaria del sistema e, ancora una volta, dal punto di vista del giudizio delle istituzioni e della Finanza internazionale.
D’altra parte questo governo deve rispondere ad esigenze, a bisogni e a urgenze dei soggetti che lo compongono che tra di loro hanno la stessa vicinanza del Diavolo con l’acquasanta. E quindi devono occuparsi del consenso delle fasce basse, ma devono anche far vedere che sono moderni e dunque non totalmente sfavorevoli al mercato.

Fanno fare delle liberalizzazioncine al ministro Bersani e poi fanno inasprimenti di tutti i tipi dal punto di vista fiscale.
Questo governo fa cose sbagliate. Le fa per tenersi a galla. Ormai non si preoccupa più neanche di salvare la faccia.

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