"Abbiamo rispettato tutti gli impegni presi". Urso replica a Stellantis

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha dichiarato che le richieste avanzate dall'ad Tabares (modifica della normativa sugli euro 7 e la proposta di un piano incentivi) sono state soddisfatte

"Abbiamo rispettato tutti gli impegni presi". Urso replica a Stellantis
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Adolfo Urso ha annunciato importanti sviluppi nel settore automobilistico durante il recente tavolo Automotive presso il Mimit. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha esordito sostenendo che il governo è riuscito nell'obiettivo di "salvaguardare il sito produttivo e i lavoratori della Marelli dell'impianto a Crevalcore. Nella giornata di domani finalizzerò lo strumento che consentirà il passaggio di consegne al nuovo partner industriale". Questa operazione segue altre azioni simili, come quelle per Wartsila e Whirlpool Emea, "dimostrando l'efficacia dell'approccio di sistema adottato dal ministero", prosegue Urso.

Poi, si vira sul caso Stellantis. L'esponente di governo dichiara che l'amministratore delegato del gruppo, Carlos Tavares, nel suo incontro al Mimit poco più di un anno fa aveva avanzato due richieste: "Che il governo si battesse per la modifica della normativa sugli euro 7 in Europa e che proponesse un piano incentivi significativo. Abbiamo fatto entrambe le cose e nessuno se lo aspettava", dice orgogliosamente. "Noi abbiamo rispettato gli impegni". Sottolineando l'assenza di chiusure di attività produttive nei tavoli di crisi gestiti dal suo dicastero, Urso ha inoltre menzionato anche soluzioni per crisi prolungate come quelle di Termini Imerese e Piombino.

Per quanto riguarda poi la cessione di Comau (società parte del gruppo Stellantis specializzata nell'automazione industriale) la holding degli Elkann "ha presentato la notifica, secondo il processo della Golden Power". L'ex presidente del Coparis evidenzia come "qualcuno forse temeva che Stellantis non volesse presentarla perché la vendita di Comau era già prevista quando fu fatta la fusione tra Fca e Psa - ha proseguito Urso -. Dobbiamo recuperare agli errori fatti da qualcun altro quattro anni fa. I governi precedenti se ne sono lavati le mani come Ponzio Pilato: non faremo altrettanto", assicura il ministro.

Nel confronto con il sistema dell'automotive "abbiamo presentato le linee di indirizzo del prossimo Piano incentivi, che sarà pluriennale" e "sosterrà i ceti meno abbienti e la componentistica italiana", chiosa Urso. "Gli incentivi andranno solo alle macchine che avranno componenti italiane ed europee". Da quello che poi è ulteriormente trapelato dall'incontro odierno il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha inviato un documento al Gruppo Stellantis rispetto al rallentamento dell'investimento su Termoli - dove la jv Acc dovrebbe realizzare una gigafactory - e sulla situazione dei siti produttivi italiani. Secondo quanto appreso da fonti vicine al ministro Urso in occasione del tavolo automotive, Stellantis si è resa disponibile a riaprire l'interlocuzione dopo la pausa estiva per riaggiornare il piano industriale anche alla luce dei nuovi scenari e politiche europei sul settore auto.

Fiom: "Situazione drammatica dell'automotive"

"La situazione dell'automotive nel nostro paese è drammatica", commenta in maniere netta Michele De Palma, segretario generale Fiom, parlando con i cronisti a margine del tavolo automotive in corso al Mimit. Una situazione, proseguea, dettata "da transizione ecologica, transizione tecnologica e condizione politica generale in Europa. Noi pensiamo che il settore automotive sia strategico per il nostro paese, per questo chiediamo al nostro governo un piano straordinario per garantire l'occupazione e per investire il l'innovazione". Se Stellantis producesse in Italia e utilizzasse la piena capacità produttiva "noi non avremmo il problema degli ammortizzatori sociali, né in Stellantis né nelle aziende dell'indotto".

Il nostro territorio è quindi "a una produzione molto al di sotto della capacità industriale installata per cui riteniamo necessario, anzi indispensabile favorire investimenti anche stranieri. Il che significa però che chi viene deve rispettare contratti, salari, norme e contratti dei lavoratori e delle lavoratrici".

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