«È stato fatto quello che era consentito dalla situazione». Così il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha commentato gli articoli della manovra riguardanti le pensioni. La grande novità è rappresentata da Quota 104, ossia la possibilità di uscita anticipata dal lavoro con almeno 63 anni di età e 41 anni di contributi. Il taglio dell'importo relativo alla quota retributiva è legato all'età di uscita. La durata delle finestre di pensionamento è stata allungata da tre a sei mesi per il settore privato e da sei a nove mesi per il settore pubblico.
Confermata «Opzione Donna»: le lavoratrici con almeno 35 anni di contributi entro il 2023 potranno accedere alla pensione purché abbiano 61 anni (60 anni fino al 2023), requisito ridotto di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due. L'importo della pensione sarà ricalcolato interamente con il metodo contributivo. Restano le restrizioni previste nel 2023 (disoccupate, care giver o invalide almeno al 74%). Resta anche l'Ape social. Adeguamento pieno all'inflazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo (2.
250 euro circa), sale al 90% dall'85% per quelle tra 4 e 5 volte il minimo. Confermata al 53% per gli assegni pari a 5-6 volte il minimo; al 47% per quelli tra 6 e 8 volte; al 37% per quelli tra 8 e 10 volte. Scende dal 32% al 22% per i trattamenti superiori a 10 volte il minimo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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