Bitcoin a picco sotto 90mila dollari, ecco i motivi dietro la fuga dalle cripto

Il mercato delle criptovalute sta ripiegando repentinamente con crolli nell'ordine del 10%. Sono svariati i motivi contingenti dietro la fuga da bitcoin

Bitcoin a picco sotto 90mila dollari, ecco i motivi dietro la fuga dalle cripto
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Tuffo sotto i 90mila dollari per il bitcoin. Oggi sta andando in scena un violento crollo per tutto il mercato delle criptovalute con ribassi a doppia cifra per molti dei principali token.

Bagno di sangue per tutte le maggiori cripto
Il bitcoin è crollato fino a 87mila dollari, in calo dell'8% e toccando il livello più basso da oltre tre mesi. la maggiore cripto al mondo ha dilapidato buona parte dei guadagni messi a segno nell'impetuoso rally post-elezione di Trump. Oltre -10% per Ethereum, Xrp, Solana, Dogecoin e Cardano. La fuga dalle cripto è testimoniata dai deflussi per 158 milioni di dollari registrati ieri dall'iShares Bitcoin Trust ETF, il più grande fondo spot di Bitcoin; ancora più marcati i deflussi (250 milioni) dal Fidelity Wise Origin Bitcoin Fund. Più di 956 milioni di dollari sono usciti dagli ETF spot su Bitcoin quotati negli Stati Uniti a febbraio, il mese peggiore mai registrato per la categoria, secondo i dati di Bloomberg Intelligence.

Dal rischio dazi alle memecoin: ecco cosa sta allontanando dalle cripto
Dall'insediamento di Trump lo scorso 20 gennaio il Bitcoin è crollato di oltre il 20% entrando in quello che viene definito mercato Orso. La posizione combattiva di Trump su più fronti, a partire dai dazi, sta portando gli investitori a smorzare la loro esposizione agli asset più rischiosi, come le cripto. Trump ha indicato che i suoi piani di imporre tariffe del 25% sulle importazioni da Canada e Messico a partire dall’inizio di marzo rimangono in programma. In aggiunta, le promesse elettorali del tycoon sul fronte cripto ancora non sono state messe a terra e questo ha provocato una certa disillusione tra gli investitori. Inoltre, i memecoin lanciati da Trump e dalla moglie Melania poco prima dell'insediamento hanno contribuito a minare la fiducia nelle sue politiche pro-cripto. Il token di Trump è crollato di oltre l'80% da quando ha raggiunto il picco quasi immediatamente dopo il suo lancio, in base ai dati di CoinGecko.

Un elemento destabilizzante dell'ultima settimana è stato il più grande attacco hacker di sempre sulle cripto subito dall'exchange Bybit, che ha portato al furto di 1,5 miliardi di dollari in Ethereum.

A intaccare il sentiment ha contribuito anche lo scandalo memecoin che ha coinvolto il presidente argentino Javier Milei, che con un post aveva spinto il nuovo token $Libra senza indicare che si trattasse di una memecoin; il presidente argentino ha poi cancellato il post comportando il crollo della criptovaluta.

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