"Obiettivo deficit/Pil al 2,8% nel 2026". Giorgetti traccia la road map dell'Italia

Il ministro ha illustrato al Consiglio dei ministri il Piano Strutturale di Bilancio di medio termine aggiornato con i nuovi dati Istat

"Obiettivo deficit/Pil al 2,8% nel 2026". Giorgetti traccia la road map dell'Italia
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La visione del governo sul medio-breve periodo sulla situazione dei conti pubblici è positiva, come si legge in una nota del Mef diramata al termine del Consiglio dei ministri, durante il quale il ministro Giancarlo Giorgetti ha illustrato il Piano Strutturale di Bilancio di medio termine. L'aggiornamento effettuato con i dati ottenuti alla luce delle revisioni di contabilità nazionale rilasciate dall'Istat lo scorso 23 settembre, e dopo il confronto con le parti sociali avvenuto mercoledì scorso, permette di rivedere in meglio le stime. Partendo da una stima del 3,8% del Pil per l'anno in corso (più bassa del 4,3% stimato lo scorso aprile), il Governo si è posto il nuovo obiettivo di portare il rapporto deficit/Pil al 3,3% nel 2025 e al 2,8% nel 2026, che consentirà di uscire dalla procedura per deficit eccessivo.

Nel piano presentato dal ministro viene confermata la traiettoria della spesa primaria netta per i prossimi 7 anni, che è l'orizzonte temporale di riferimento, prevedendo un tasso di crescita medio vicino all'1,5 per cento, compatibile con il profilo stimato dalla commissione. Nello specifico, è stato individuato un tasso di crescita a scaglioni che prevede un incremento dell'1,3 per cento nel 2025, dell'1,6 per cento nel 2026, del'1,9 per cento nel 2027. E poi, dell'1,7 per cento nel 2028, dell'1,5 per cento nel 2029 dell'1,1 per cento nel 2030. Infine, un tasso dell'1,2 per cento nel 2031.

Nella nota del Mef viene messo in evidenza che il piano si ispira "a una linea seria, prudente e responsabile e, coerentemente con l'azione che il governo porta avanti fin dall'inizio", si legge, "si pone l'obiettivo di portare il rapporto deficit/Pil al 3,3 per cento nel 2025 e al 2,8 per cento nel 2026, che consentirà di uscire dalla procedura per deficit eccessivo". Una previsione, si spiega, che tiene anche conto della revisione del Pil nominale operato dall'Istat e dei dati sul debito elaborati dalla Banca d'Italia, in cui "il rapporto debito/Pil a fine 2023 scende al 134,8 per cento (133,6 per cento a meno delle compensazioni relative ai bonus edilizi) rispetto al 137,3 per cento precedentemente stimato".

Nel piano strutturale di bilancio "si conferma il sostegno al potere d'acquisto delle retribuzioni e l'impegno all'attuazione della legge delega di riforma del fisco, compresa l’intensificazione dello sforzo di recupero del gettito fiscale". Il Piano strutturale di Bilancio verrà trasmesso oggi pomeriggio alle Camere e l'8 ottobre è già previsto l'esame in aula del piano stesso.

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