Fissare un obiettivo e chiamare un'intera nazione a partecipare alla missione. La legge di Bilancio 2024 del governo di Giorgia Meloni si può sintetizzare meglio con questa metafora che con i numeri consistenti in 28 miliardi di impegno complessivo dei quali 15,7 miliardi finanziati in deficit e oltre 7, 5 miliardi da tagli di spesa e aumento di entrate, oltre all'utilizzo di 4 miliardi dal Fondo per la riduzione della pressione fiscale. Ragionare per obiettivi rende tutto più semplice: abbassare la pressione fiscale sui redditi medio-bassi e aiutare donne, madri e famiglie a procreare senza essere ossessionati dalla sostenibilità economica della prole.
Insomma, l'Italia «famiglia e lavoro» spiega le misure principe: dal taglio del cuneo fiscale allo sgravio contributivo per le madri lavoratrici con tre o due figli al bonus asili nido. E chi crede nella patria investendo in Btp se li vede anche escludere dall'Isee. E il lavoro è anche quello degli autonomi che vengono aiutati con l'Iscro, il sussidio per chi resta temporaneamente disoccupato (vale 16 milioni). Né va dimenticato che il Fondo sanitario nazionale che raggiunge uno stanziamento record. Se si ragiona, in termini di obiettivi, come detto, viene un po' meno difficile anche accettare ciò che è stato chiesto anche a chi ha votato l'attuale maggioranza. La flessibilità pensionistica con Quota 104, l'aumento dell'aliquota al 26% sugli affitti brevi, il solito incremento delle accise sui tabacchi (quale governo non vi ha fatto ricorso). E, poi, la spending review, spesso citata ma mai realizzata. L'anno prossimo i ministeri dovranno mettersi pesantemente a dieta, Regioni e Comuni dovranno rinunciare a 600 milioni.
Dal 2025 l'età pensionabile verrà adeguata alla speranza di vita, dunque potrebbero servire più di 42 anni e 10 mesi di contributi per lasciare il lavoro. Per aiutare le famiglie italiane a crescere forse ne vale la pena.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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