
Un messaggio di fiducia, ma anche di forte realismo sulle sfide economiche e finanziarie che attendono l’Italia e l’Europa. È quanto emerge dall’intervento del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che è intervenuto in video collegamento al Salone del Risparmio 2025 a Milano.
Rafforzare la finanza pubblica e la fiducia nei mercati
“L’Italia sarà all’altezza delle sfide che il quadro internazionale impone”, ha affermato Giorgetti in apertura, sottolineando la necessità di affrontare con determinazione un contesto globale in continua trasformazione. “Lo scenario che viviamo deve suscitare determinazione a trovare risposte adeguate a invertire molti trend del sistema finanziario europeo, come il continuo delisting, il deflusso di capitali verso altre giurisdizioni, il sottodimensionamento dei mercati azionari e anche il ritardo nel venture capital”, ha aggiunto.
Il ministro ha poi ribadito l’importanza della solidità dei conti pubblici: “Continuare a rafforzare la solidità della finanza pubblica, tenere in ordine i conti degli italiani è in fondo la prima e più basilare forma di gestione del risparmio perché è associata inevitabilmente al concetto di fiducia nei confronti del sistema”.
Un’impostazione che, secondo Giorgetti, ha portato a un risultato significativo: “Per questo sono ancora più orgoglioso che in un quadro di profonda incertezza l’Italia abbia ottenuto lo scorso venerdì l’upgrade del suo rating: è un risultato inedito se si pensa che in 39 anni è la seconda promozione da parte di Standard & Poor’s e la quarta considerando tutte le altre agenzie di rating, ma per quanto inedito non è un risultato sorprendente perché è fondato sul riconoscimento della stabilità, della prudenza e della responsabilità nella gestione dei conti pubblici”.
La minaccia delle stablecoin e la difesa dell’euro
Lo sguardo del ministro si è poi spostato su una nuova possibile minaccia: l’evoluzione delle criptovalute. “In questi giorni l'attenzione generale si concentra giustamente sull'impatto dei dazi commerciali: tuttavia è ancora più pericolosa in astratto la nuova politica relativa alle criptovalute, in particolare quella sulle 'stablecoin' denominate in dollari”, ha detto Giorgetti. Secondo il ministro, “se le previsioni saranno confermate, i risparmiatori di tutto il mondo avranno la possibilità di investire in attività sostanzialmente prive di rischio che costituiscono al contempo un mezzo di pagamento ampiamente accettato per le transazioni 'cross border': il tutto senza la necessità di un conto presso un istituto bancario statunitense”.
Un pericolo che riguarda anche l’Europa: “È facile prevederne l'attrattività per i residenti di economie con valute instabili, ma non va sottovalutato anche il fascino per i cittadini della zona euro, soprattutto se il nostro sistema di pagamenti al dettaglio continuerà a essere frammentato e privo di soluzioni in grado di coprire tutti i casi d'uso”.
Per rispondere a queste sfide, Giorgetti ribadisce la necessità di una strategia europea: “La risposta europea e italiana deve basarsi sulla protezione e la promozione dell’euro come valuta di riferimento internazionale, intensificando anche gli sforzi di comprensione sull’euro digitale”. Un rafforzamento dell’euro digitale rappresenterebbe, secondo il ministro, “un passo fondamentale per rafforzare l’offerta da parte europea di mezzi di pagamento utilizzabili in tutti i casi d’uso e in tutta l’area. E quindi minimizzando la necessità per i cittadini europei di ricorrere a soluzioni straniere per accedere a un servizio basilare come quello di pagamenti”.
Risparmio in crescita, ma i giovani cambiano abitudini
Secondo Giorgetti, anche nel 2024 “la propensione al risparmio delle famiglie italiane ha continuato la sua espansione arrivando ad una crescita del 9 per cento”. Tuttavia, ha notato una discontinuità generazionale: “L'attitudine verso il risparmio dei giovani è molto, molto diversa da quella delle precedenti generazioni”.
Il ministro collega questo cambiamento alla contrazione dei redditi e a nuove dinamiche culturali: “Il trend è influenzato certamente dalla contrazione dei redditi reali e dalla conseguente riduzione della quota da destinare al risparmio, ma anche da fattori culturali. È una dinamica che merita attenzione”.
Previdenza complementare: serve una riforma
Infine, Giorgetti ha toccato il tema della previdenza, auspicando una revisione del sistema attuale: “Penso sia arrivato il momento di innovare il sistema della previdenza privata che, salvo limitati interventi, è ancora basato sulla riforma del 2005”.
Guardando al futuro, “è evidente che sarà sempre più essenziale il ruolo della previdenza complementare. Negli ultimi anni l’adesione a tali forme è cresciuta costantemente. Ma, nonostante un trattamento fiscale di favore, non ha ancora raggiunto i livelli degli altri Paesi”.
Un settore, quello della previdenza, che però mostra segnali positivi: “Se guardiamo al sistema nell’ottica dei rendimenti, i risultati ottenuti nel 2024 dei fondi di previdenza complementare sono stati positivi. In particolare, i comparti azionari hanno registrato le performance migliori”.
Il risparmio come baluardo sociale ed economico
In chiusura, Giorgetti ha ricordato il valore storico e sociale del risparmio per il nostro Paese: “Storicamente il risparmio costituisce il baluardo di una collettività per fronteggiare contingenze inattese. Inoltre, la reazione più canonica alle aspettative di contrazione dell’economia reale è proprio l’aumento della propensione al risparmio”.
Un risparmio che, se guidato da una politica economica efficace, può diventare investimento: “Questa edizione del Salone si svolge in un quadro di profonda trasformazione di rapporti politici
e finanziari che si traduce in una situazione di incertezza economica e volatilità dei mercati, ha osservato, sottolineando che bisogna “aiutare a trasformare la propensione al risparmio in propensione all’investimento”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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mimmo1960
15 Apr - 13:06
Con questo governo qualcosa si muove!!

