
Lo Stato argentino ha segnato anche a febbraio un surplus finanziario di circa 300 milioni di dollari confermando una tendenza inaugurata fin dall'avvio del governo ultraliberista di Javier Milei, a dicembre del 2023. In questo modo il surplus accumulato solo nel primo bimestre, riferisce l'esecutivo, è pari allo 0,5% del Pil. Il risultato, sottolinea il ministro delle Finanze, Luis Caputo in un post sui social, "è stato ottenuto dopo aver raggiunto nel 2024 il primo surplus finanziario in 14 anni e il maggiore in 16 e dopo aver rispettato tutti gli impegni contratti dal settore pubblico nazionale". "Questo risultato non fa che rafforzare l'impegno del governo e del presidente Milei con l’equilibrio fiscale, àncora fondamentale del programma economico e condizione necessaria per un'economia solida che generi occupazione di qualità e il recupero di salari e redditi in modo sostenibile nel tempo", ha aggiunto il ministro.
Intanto, l’Ocse prevede che l’attività economica in Argentina crescerà nel 2025 a un ritmo del 5,7% con un’inflazione in ulteriore calo al 28,5% annuale. I numeri dell’ultimo rapporto dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) migliorano considerevolmente le precedenti stime contenute nell'outlook di dicembre che prevedevano rispettivamente una crescita del 3,6% e un'inflazione annuale al 29,8%. L'Argentina ha chiuso il 2024 con un calo del pil dell'1,8%, anche in questo caso un risultato migliore rispetto alle previsioni della maggior parte delle istituzioni multilaterali che stimavano una contrazione di almeno il 3 per cento.
I prossimi mesi per Milei saranno comunque caldi sul fronte delle proteste. I gravi scontri tra polizia e dimostranti registrati la settimana scorsa a Buenos Aires durante una manifestazione a sostegno dei pensionati potrebbero trasformarsi in una stagione di tensioni. Già mercoledì 19 marzo si terrà una nuova grande dimostrazione contro i tagli alle pensioni con l'adesione di numerose organizzazioni di categoria mentre il governo ha annunciato che agirà duramente per reprimere ogni tipo di disordine. Il calendario delle proteste prosegue il 24 marzo con la tradizionale manifestazione per la giornata della Memoria, della Verità e la Giustizia che commemora i crimini commessi dalla dittatura militare e, anche in questo caso, il rischio è che l'evento si trasformi in una dimostrazione anti-governativa.
A questo si aggiunge l'annuncio del principale sindacato argentino - la Confederazione generale del lavoro (Cgt) - su uno sciopero generale contro la politica economica del governo indetto per l’8 aprile, il terzo convocato da dicembre del 2023, la data dell’inizio del mandato della presidenza Milei.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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