Nuovi massimi storici per l'oro. Le quotazioni del metallo giallo (prezzo spot) si sono spinte stamattina fino a 2.869 dollari l'oncia. Gli investitori continuano ad accumulare oro sulle crescenti attese che le politiche protezionistiche di Trump andranno a indebolire la crescita globale e al contempo innescare una nuova risalita dell'inflazione. Le tensioni sui mercati sono state acuite nelle ultime ore anche dalle parole di Donald Trump che ha proposto che gli Stati Uniti prendano il controllo della Striscia di Gaza e si assumano la responsabilità della ricostruzione del territorio devastato dalla guerra.
Guerra dazi innesca la caccia al bene rifugio per eccellenza
Il metallo prezioso sta trovando importante sostegno nel contesto di crescente apprensione per l’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e il suo probabile impatto negativo sulle prospettive di crescita economica globale. Ieri il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che non ha fretta di parlare con il presidente cinese Xi Jinping per cercare di disinnescare le tensioni commerciali tra le due maggiori economie del mondo dopo che Pechino ha deciso di imporre tariffe mirate sulle importazioni statunitensi e ha messo in guardia diverse aziende, tra cui Google, per possibili sanzioni.
L'oro è considerato una copertura contro l'inflazione e gli economisti concordano sul fatto che i dazi rischiano scatenare un'impennata inflattiva, in particolare negli Usa. Tre funzionari della Federal Reserve nelle ultime 24 ore hanno avvertito proprio sul fatto che i dazi potrebbero spingere a una maggiore inflazione, e uno di loro ha suggerito che l'incertezza sulle prospettive dei prezzi giustifica tagli più lenti dei tassi di interesse.
Intanto i dati del World Gold Council evidenziano come la domanda globale di oro è aumentata dell'1% a un livello record di 4.974,5 tonnellate nel 2024, trainata da maggiori investimenti e maggiori acquisti da parte delle banche centrali nel quarto trimestre.
La correlazione inversa tra oro e biglietto verde
L'oro beneficia negli ultimi due giorni anche della discesa del dollaro Usa. I due asset sono infatti inversamente correlati in quanto l'oro è quotato in dollari Usa, quindi quando il biglietto verde si rafforza, l'oro diventa più costoso al di fuori degli Stati Uniti e la domanda (e quindi il prezzo) diminuisce.
Il calo del dollaro statunitense, iniziato dopo la frenata da parte dell’amministrazione sull’imposizione di tariffe aggiuntive sulle importazioni da Messico e Canada, è continuato ieri dopo la pubblicazione di deludenti dati macro Usa che indicano un rallentamento nella più grande economia del mondo. "Un dollaro più debole sostiene i prezzi dell’oro - conferma Ricardo Evangelista, analista senior di ActivTrades - Allo stesso tempo, i dazi statunitensi sulla Cina e le ritorsioni di Pechino sono inquietanti per l'economia globale e aumentano il fascino dell'oro rifugio. Questa domanda è ulteriormente rafforzata dalla rinnovata incertezza in Medio Oriente a seguito dei commenti di Donald Trump circa l'acquisizione di Gaza e lo sfollamento della popolazione palestinese".
"Nessuna buona notizia sui colloqui Usa-Cina e più angoscia geopolitica con le notizie di Gaza continuerebbero a fornire un'ulteriore spinta all'oro, indipendentemente da dove andrà il dollaro Usa", taglia corto Charu Chanana, strategist di Saxo.
In effetti la relazione inversa tra oro e dollaro si è notevolmente attenuata nell'ultimo periodo e quindi tra gli esperti c'è chi vede la possibilità che si assista a una fase in cui oro e dollaro si muovono nella stessa direzione, senza necessariamente influenzarsi a vicenda. A tal proposito basta vedere quanto successo nel 2024 con oro balzato in avanti di oltre il 26% in un anno dove il dollaro si è rafforzato notevolmente.
Prossima tappa a 3.000 dollari
Tra le banche d'affari ormai sono in tanti a pensare che già quest'anno l'oro arriverà a toccare i 3.000 dollari l'oncia. Goldman Sachs prevede che i prezzi dell'oro raggiungeranno i 2.900 dollari per oncia nei primi mesi del 2025 con l'elevata domanda da parte delle banche centrali dei mercati emergenti, tensioni geopolitiche e le incertezze economiche a sostegno dell'attrattiva dell'oro come bene rifugio.
Peter Kinsella, Global Head of Forex Strategy di Union Bancaire Privée (UBP), lo vede spingersi a 2.900-3.000 dollari per oncia, spinto da una serie di fattori. Rispetto al 2022, gli acquisti di oro fisico da parte delle banche centrali sono più che raddoppiati. "La decisione dei Paesi occidentali di porre sanzioni sulle riserve della banca centrale russa ha rappresentato un punto di non ritorno, e suggerisce che, in futuro, qualsiasi paese che si dovesse trovare in forte disaccordo politico con l'Occidente potrebbe implicitamente correre il rischio di vedere i propri asset confiscati", spiega l'esperto.
Il World Gold Council (WGC) stima che gli acquisti di oro da parte delle banche centrali abbiano spinto il prezzo al rialzo di circa il 15%.
C'è poi il fattore inflazione. Il processo disinflazionistico post-2022 ha subito una pausa negli ultimi mesi e i dati recenti relativi agli Stati Uniti e all'Eurozona indicano una modesta ripresa delle pressioni inflazionistiche. "Questo fenomeno - argomenta Kinsella - dovrebbe diventare sempre più evidente nella seconda metà del 2025 e, nel tempo, gli effetti cumulativi dell'inflazione dovrebbero favorire i prezzi dell'oro.
Come investire sull'oro
Per chi vuole investire sull'oro ci sono diverse alternative. La prima è comprare "oro fisico", ossia lingotti e monete, e per farlo bisogna rivolgersi presso banche o commercianti di metalli preziosi. Una volta acquistato può essere conservato in casa (più rischioso) o in una cassetta di sicurezza. C'è anche l'opzione dell'acquisto di gioielli in oro ma va considerato che il valore del gioiello è dato in parte dal valore dell'oro e in parte dal valore del lavoro artigianale. L'altra strada è rappresentata dall'investimento finanziario attraverso ad esempio gli Etc sull'oro, ossia fondi negoziati in Borsa come le azioni e che replicano l'andamento del prezzo dell'oro.
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