Un altro bilancio record per Poste Italiane che, aspettando il collocamento sul mercato della seconda tranche del capitale da parte dell’azionista Tesoro (che detiene il 29,26% più il 35% tramite Cdp) e il nuovo piano del 20 marzo, licenzia un 2023 in forte crescita distribuendo dividendi per la cifra storica di 1 miliardo: 600 milioni andranno allo Stato-azionista. Non solo. Il gruppo guidato da Matteo Del Fante vede in anticipo rispetto ai target il quasi pareggio della divisione pacchi e corrispondenza: il risultato netto è ancora negativo per 46 milioni, contro il rosso di 361 milioni del 2022, con i pacchi che segnano ricavi per 1,4 miliardi e le lettere che toccano 2 miliardi, anche grazie all’adeguamento dei prezzi. Il cda del gruppo, su proposta di Del Fante, che ha contestualmente rimesso la carica di direttore generale, ha nominato Giuseppe Lasco, già condirettore generale, quale nuovo direttore generale unico della società.
A Lasco, a riporto dell’ad, è attribuita la responsabilità di gestire e coordinare le strutture aziendali del gruppo. Guardando ai numeri, Del Fante ha annunciato un risultato operativo pari a 2,62 miliardi (+9%), il doppio di quanto realizzato nel 2017 quando ha assunto le redini. In generale, i ricavi sono saliti a 12 miliardi (+5,4%) e l’utile netto a livello di gruppo è cresciuto del 22,1% a 1,9 miliardi. In particolare, nell’ultimo quadrimestre, hanno ricominciato a correre i servizi finanziari, con una ripresa delle commissioni sulla raccolta postale, aumentate del 34,5% a 538 milioni, solo negli ultimi tre mesi rispetto a un più 8,7% su base annua. Bene anche le commissioni sul risparmio gestito, con un incremento di oltre il 21 per cento. Anche l’incremento dei tassi di interesse ha inciso positivamente: nel quarto trimestre il margine di interesse è cresciuto del 7,7% su base annua a 569 milioni (2,2 miliardi nell’esercizio 2023, +17,5% anno su anno rispetto al 2022).
Il settore assicurativo ha continuato a risentire dell’andamento debole della raccolta sul ramo vita, compensato da una crescita sul ramo danni (+34,7%). Bene i pagamenti (+27,5% a 1,4 miliardi) e la vendita di energia che ha superato i 500 mila contratti con 17 milioni di ricavi su base annua, di cui 10 milioni solo negli ultimi tre mesi dell’anno. «Il nostro modello di business diversificato, resiliente e sostenibile e la continua razionalizzazione dei costi sono una prova concreta della nostra strategia unica e vincente» ha commentato Del Fante. La società ha rivisto al rialzo la cedola: il dividendo proposto per il 2023 è di 0,8 euro ad azione, in crescita del 23% rispetto al valore del precedente esercizio. Una base solida per il management che si prepara alla presentazione del piano industriale, previsto per il 20 marzo a Roma.
Secondo alcuni dettagli anticipati ieri, sarà annunciata la trasformazione del gruppo verso un operatore della logistica a 360 gradi e ci sarà un nuovo e probabile aumento della cedola. Circa l'indagine dell'Antitrust sull'offerta di energia di PostePay (secondo cui Poste dovrebbe rendere accessibile la rete a concorrenti PostePay per offerte del mercato dell'energia), l’ad ha detto di essere ottimista e di rispettare il lavoro dell'Autorità.
Così come c’è ottimismo sull’accordo con i sindacati in merito al rinnovo del contratto di lavoro che però «non verrà chiuso entro il 20 marzo» specifica l’ad. Bene il titolo in Borsa che ieri ha chiuso in rialzo del 3% a 10,84 euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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