La scoperta può stravolgere la geopolitica mondiale. E gli Usa si garantirebbero l'egemonia planetaria

La fusione nucleare consentirebbe agli Stati Uniti di chiudere la partita con Cina e Russia conquistando una definitiva ed assoluta supremazia planetaria

La scoperta può stravolgere la geopolitica mondiale. E gli Usa si garantirebbero l'egemonia planetaria

È il Santo Graal della tecnologia. Ma al pari di quella leggenda anche la fusione nucleare può illudere o scatenare rivalità senza fine. Se quest`oggi il Dipartimento dell`Energia degli Stati Uniti smentirà le indiscrezioni di Washington Post e Financial Times ridimensionando i passi avanti compiuti nei laboratori federali di Lawrence Livermore in California l`umanità dovrà rimandare un sogno. Se invece l`America fosse vicina a penetrarne i segreti da domani si scatenerebbero le lotte per sottrarle l`arcano e condividerne gli infiniti vantaggi. Realizzare la fusione nucleare significa non solo ricostruire il sole in laboratorio, ma anche garantirsi l`egemonia mondiale. I suoi segreti tecnologici rappresentano il passaggio obbligato per risolvere due dei più pressanti incubi planetari. Il primo è quello di un`irreversibile crisi energetica. Su quel fronte deuterio e trizio, gli isotopi dell`idrogeno carburante base della fusione nucleare, garantiscono riserve praticamente illimitate.

Una pallina di un centimetro di deuterio e trizio basterebbe da sola a produrre l`energia sviluppata da un barile di petrolio. E un chilogrammo di combustibile impiegato per innescare la fusione nucleare ci regalerebbe l`equivalente dell`energia fornita da 10 tonnellate di combustibile fossile. Ma il secondo grande orizzonte aperto dalla fusione nucleare è la cancellazione del riscaldamento globale prodotto dai combustibili fossili e dall`effetto serra. Conquistare il Santo Graal del nucleare significa produrre energia finalmente pulita evitando sia l`inquinamento industriale, sia la produzione di scorie radioattive. Dunque i soli in miniatura realizzati nei nuovi laboratori nucleari ci salverebbero anche dall`obbligata decrescita industriale pretesa da quegli accordi di Parigi che impongono un dimezzamento delle emissioni entro il 2030 per contenere di un grado e mezzo il riscaldamento globale. Scoprire come ottenere più energia di quella impiegata per attivare la fusione nucleare equivale, insomma, ad innescare un`autentica rivoluzione planetaria.

Una rivoluzione paragonabile a quella che alla fine del 18mo secolo permise a Londra, complice la macchina a vapore, di far decollare l`industria, moltiplicare la velocità dei trasporti e trasformare i commerci regalando all`Impero di Sua Maestà un`incontrastata potenza industriale, militare e finanziaria. In questa prospettiva la fusione nucleare consentirebbe agli Stati Uniti di chiudere la partita con Cina e Russia conquistando una definitiva ed assoluta supremazia planetaria. Con il sole artificiale nelle mani di Washington le altre nazioni non avrebbero altra scelta che guardare all`America per il proprio futuro. La competizione con la Russia e gli altri produttori di carbone, gas e petrolio perderebbe senso. E quella per l`uranio indispensabile ad alimentare i reattori nucleari si trasformerebbe in una battaglia di retroguardia. Nello stesso tempo gli sforzi della Cina per garantirsi i componenti essenziali di batterie sempre più performanti, e le tecnologie indispensabile a produrle, si rivelerebbero un monopolio anacronistico. Ma anche il controllo delle cosiddette «terre rare» indispensabile per le più avanzate tecnologie belliche risulterebbe superfluo.

Sconfiggere chi possiede il segreto dell`energia pulita equivarrebbe, infatti, ad un suicidio planetario.

Ma anche l`incubo di Casa Bianca e Pentagono preoccupati dalla prospettiva di una Russia messa in ginocchio dal conflitto in Ucraina e trasformata in un vassallo energetico di Pechino si rivelerebbe alla fine poco preoccupante. E così il gigante Usa dato per ridimensionato e piegato dagli scontri politici interni del dopo Trump si ritroverebbe a custodire i segreti di un nuovo ordine mondiale. Dettandone, ancora una volta, destini e regole.

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