Aiuti all'Ucraina tenuti in ostaggio: ancora stallo al Congresso Usa

Il Senato Usa approva il pacchetto di aiuti per Ucraina, Israele e Taiwan ma ora deve affrontare la sfida della Camera dei Rappresentanti a maggioranza repubblicana

Aiuti all'Ucraina tenuti in ostaggio: ancora stallo al Congresso Usa
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Nonostante l'approvazione del Senato, il pacchetto di aiuti del Congresso degli Stati Uniti per Ucraina, Israele e Taiwan ora dovrà affrontare la sfida più difficile: quella della Camera dei Rappresentanti, dove i repubblicani allineati con le posizioni "isolazioniste" dell'ex presidente Donald Trump, tra cui lo speaker della Camera Mike Johnson, si dichiarano profondamente scettici nel continuare a sostenere Kiev nella sua guerra contro la Russia. Il disegno di legge, infatti, deve ancora essere approvato dalla Camera dei Rappresentanti a maggioranza Gop: un passaggio fondamentale per giungere all'approvazione definitiva, ma lo Speaker della Camera, il repubblicano Mike Johnson, ha già annunciato che il partito non approverà il pacchetto. Johnson ha affermato che l’ultima versione del disegno di legge non è riuscita a soddisfare le richieste del partito in tema di contrasto all'immigrazione illegale, aggiungendo che il pacchetto di aiuti avrebbe dovuto includere "reali disposizioni sulla sicurezza delle frontiere che aiuterebbero effettivamente a porre fine alla catastrofe in corso".

Lo speaker della Camera Johnson contro il pacchetto di aiuti all'Ucraina

Al contrario, secondo Johnson il disegno di legge del Senato sugli aiuti esteri "tace sulla questione più urgente che il nostro Paese deve affrontare", ha affermato, aggiungendo che “la Camera dovrà continuare a lavorare secondo la propria volontà su queste importanti questioni”. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e i funzionari della sua amministrazione hanno sottolineato altresì che l’approvazione del pacchetto di aiuti è fondamentale per rispettare gli obblighi internazionali di Washington e proteggere la sicurezza interna. Nel frattempo, Kiev osserva con estrema attenzione ciò che accade a Washington. Il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, ha sottolineato su X che l'assistenza degli Stati Uniti "aiuta a salvare vite umane dal terrorismo russo. Vuol dire che la vita continuerà nelle nostre città e trionferà sulla guerra”.

Approvato il disegno di legge al Senato

Il pacchetto di aiuti approvato dal Senato comprende 61 miliardi di dollari per l’Ucraina, 14 miliardi di dollari per Israele e 4,83 miliardi di dollari per sostenere i partner nell’Indo-Pacifico, compresa Taiwan. Il disegno di legge è stato approvato martedì 13 febbraio con 70 voti favorevoli e 29 contrari, con l’astensione della senatrice Cynthia Lummis, repubblicana del Wyoming. Secondo la Cnbc, Solo due senatori democratici hanno votato contro il pacchetto di aiuti, tra cui il senatore ed ex candidato alle primarie dem Bernie Sanders, il quale ha dichiarato nei giorni scorsi di opporsi agli aiuti Usa a Israele.

Al senato si è inoltre consumato un duro scontro tra il leader della minoranza Mitch McConnell e i senatori trumpiani, contrari all'approvazione del pacchetto. Tra questi il senatore Mike Lee dello Utah, che ha preso la parola per quasi quattro ore per fare un po' di ostruzionismo e JD Vance dell'Ohio, che ha duramente attaccato McConnell. Duro anche il senatore Rand Paul: "Apri lo champagne, stappa il tappo. Il leader democratico del Senato e il leader repubblicano sono in viaggio per Kiev. Porteranno i vostri soldi a Kiev”. Paul ha spiegato cosa motiva lui e i suoi colleghi del Senato a impegnarsi in queste manovre di ostruzionismo. "Abbiamo così tanti problemi da affrontare nel nostro paese e lungo il nostro confine che non dovremmo dare priorità al confine di un'altra nazione".

Tuttavia, le sforzi dei senatori vicini a Trump si sono rivelati vani perché McConnell è riuscito a far approvare il pacchetto insieme ai democratici. Rimane, tuttavia, una questione politica rilevante relativa allo scontro interno nel Gop tra interventisti e "isolazionisti".

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