Ecco chi è il fedelissimo di Zelensky morto nello schianto dell'elicottero

Da avvocato a sostenitore della prima ora di Volodymyr Zelensky, ecco chi era il ministro dell'Interno morto oggi a Brovary

Ecco chi è il fedelissimo di Zelensky morto nello schianto dell'elicottero

Denys Monastyrsky è stato uno dei sostenitori della prima ora della discesa in campo di Volodymyr Zelensky. La sua prima vera esperienza politica si è avuta infatti nel 2019, anno dell'elezione dell'attuale presidente ucraino e anno in cui lo stesso Monastyrsky è entrato in parlamento con il partito di Zelensky. Poi nell'estate del 2021 la nomina a ministro dell'Interno. Un incarico delicato, specialmente perché in Ucraina in quel momento soffiavano già forti venti di guerra.

Dall'attività di avvocato alla politica

Monastyrsky è nato il 12 giugno 1980. Era quindi uno dei volti più giovani della politica ucraina e del governo di Kiev. È nato ed è cresciuto nella città di Chmelnyckyj, nell'ovest del Paese. Ed è qui che ha vissuto per gran parte della sua vita.

Si è infatti laureato in giurisprudenza nella sua città natale ed ha poi iniziato l'attività di avvocato, oltre a iniziare importanti collaborazioni con la stessa università di Chmelnyckyj. Dopo aver conseguito infatti il dottorato, è stato nominato direttore del dipartimento di legislazione e competenza scientifica. Ed è inoltre sempre in questa università che ha lavorato come professore associato.

Una scalata repentina che ha fatto parlare molto di sé negli ambienti accademici del Paese. Nel frattempo la storia dell'Ucraina si preparava a cambiare. Nel 2014, con le rivolte di piazza Maidan, è caduto il governo del presidente Viktor Yanukovich ed è iniziata una nuova fase. Kiev ha provato a entrare nella sfera di influenza occidentale, avviando una serie di politiche che hanno attratto perplessità e critiche nell'est del Paese. In quel Donbass russofono dove l'abolizione del bilinguismo ha provocato le prime rimostranze. Da qui l'avvio delle tensioni con i gruppi separatisti preoccupati dalle politiche del nuovo corso ucraino.

La collaborazione con Anton Herashchenko

In questa fase così delicata si hanno le prime esperienze politiche di Monastyrsky. L'avvocato viene chiamato a Kiev da un nome molto pesante nei primi anni post Maidan, ossia Anton Herashchenko. Si tratta del principale collaboratore del nuovo “super” ministro dell'Interno, Arsen Avakov.

Monastyrsky è diventato uno dei consiglieri di Herashchenko, volto molto conosciuto a livello mediatico. É stato infatti proprio lui ad annunciare la nascita di diversi battaglioni impegnati a combattere nel Donbass contro i filorussi. Nell'estate del 2014, Herashchenko ad esempio ha confermato ai giornalisti l'esistenza tra gli altri del Battaglione Azov e del Battaglione Donbass. Assieme ad Avakov, è ritenuto tra gli artefici dell'avvio delle operazioni contro i separatisti per riprendere il controllo delle regioni orientali.

L'ingresso in parlamento

Forte dell'esperienza di collaboratore di Herashchenko, nel 2019 Monastyrsky ha quindi deciso di fare il definitivo salto nella politica attiva. In quell'anno ad annunciare la propria candidatura alla presidenza è stato, tra gli altri, il comico Volodymyr Zelensky.

Con il suo partito, Servo del Popolo, Zelensky ha prima conquistato la carica di presidente e poi la maggioranza in parlamento. Monastyrsky, subito dopo l'insediamento del nuovo capo dello Stato, viene indicato da quest'ultimo come membro della commissione di esperti incaricata di redigere la nuova riforma delle forze dell'ordine. Ma soprattutto, Monastyrsky è risultato anche candidato con il partito di Zelensky al parlamento, venendo poi eletto.

La scelta di entrare in politica è stata figlia probabilmente del suo appoggio dato alle rivolte di Maidan, come testimoniato dalla collaborazione con Herashchenko. Del resto, Monastyrsky proveniva dall'ovest dell'Ucraina, lì dove a prevalere sono in gran parte le istanze filo occidentali e vocate a un costante allontanamento da Mosca.

La nomina a ministro dell'Interno

Nell'estate del 2021, quasi a sorpresa il ministro dell'Interno Avakov ha annunciato le sue dimissioni. Ha così ceduto lo scettro dell'incarico dopo sette anni, risultando tra i ministri più longevi di sempre della storia ucraina e attraversando due presidenze: quella di Petro Poroshenko prima e quella attuale di Zelensky poi.

Al suo posto, il premier Denys Shmyhal ha designato Denys Monastyrsky. Un incarico molto delicato, considerando che nel luglio del 2021 la prospettiva di una guerra diretta con la Russia risultava già molto concreta.

La scelta di Monastyrsky, molto probabilmente, è stata favorita principalmente dal fatto che il neo ministro è considerato uno degli uomini più vicini a Zelensky, essendo sostenitore della sua discesa in campo. Il presidente, vedendo all'orizzonte la possibilità di un attacco russo, potrebbe quindi aver preferito fidarsi delle persone a lui più vicine.

Quando il 24 febbraio 2022 Mosca ha attaccato Kiev, Monastyrsky è stato indicato anche tra i giornalisti accorsi in Ucraina come tra i fedelissimi del presidente. Da questa posizione, ha iniziato a gestire alcuni dei dossier più delicati, a partire dalle azioni di sabotaggio compiute dall'Sbu, il servizio segreto ucraino, nei territori occupati.

La morte a causa di un incidente in elicottero

La parabola politica e umana di Monastyrsky si è interrotta bruscamente la mattina del 18 gennaio 2023.

A bordo di un elicottero, in cui si trovava assieme al suo vice Yevhen Yenin, si è schiantato in una zona residenziale di Brovary, a pochi chilometri da Kiev. Il governo ucraino ha fatto sapere che il ministro era diretto in una zona calda del conflitto. Sulle cause dell'incidente sono state aperte inchieste da parte degli inquirenti locali.

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