Chi à Jack Smith, il procuratore speciale incubo di Trump

Jack Smith, 54 anni: chi è il procuratore speciale che ha incriminato due volte Donald Trump. Per l'ex presidente è un "folle" che tenta di insabbiare l'inchiesta su Hunter Biden

Chi à Jack Smith, il procuratore speciale incubo di Trump

Si chiama Jack Smith ed il suo nome è prepotentemente emerso da quando, nelle vesti di consigliere speciale, ha incriminato due volte l'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. L'ultimo atto d'accusa contro il magnate repubblicano risale a martedì scorso, quando un gran giurì ha incriminato Trump per i suoi presunti tentativi di ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020.

L'atto d'accusa di 45 pagine contro il magnate repubblicano è stato infatti presentato da Smith presso il tribunale distrettuale federale di Washington Dc. "L'attacco del 6 gennaio 2021 - ha dichiarato dopo aver presentato l'atto -è stato un assalto senza precedenti alla sede della democrazia americana. Come descritto nell'accusa, è stato alimentato da bugie. Bugie dell'imputato mirate a ostacolare una funzione fondamentale del governo degli Stati Uniti, il processo nazionale di raccolta, conteggio e certificazione dei risultati delle elezioni presidenziali".

Dai crimini di guerra in Kosovo alle inchieste su Trump

Jack Smith, procuratore di grande esperienza ma relativamente giovane (54 anni), è stato nominato consigliere speciale dal procuratore generale Merrick Garland nel novembre 2022. In seguito alla sua nomina, Smith ha promesso di condurre le indagini penali nel modo più approfondito possibile. "Intendo condurre le indagini assegnate, e qualsiasi azione penale che possa derivarne, in modo indipendente e secondo le migliori tradizioni del Dipartimento di Giustizia", ​​ha dichiarato in una nota. "Il ritmo delle indagini non si fermerà né cesserà sotto il mio controllo. Eserciterò un giudizio indipendente e porterò avanti le indagini in modo rapido e completo verso qualsiasi esito dettato dai fatti e dalla legge", ha promesso.

Laureato in legge ad Harvard, ha iniziato la sua carriera come procuratore nel 1994 presso l'ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan. Alla fine degli anni '90, ha iniziato a lavorare come assistente presso l'ufficio del procuratore degli Stati Uniti per il distretto orientale di New York. Fino al 2008, Smith ha supervisionato circa 100 indagini penali inerenti casi di terrorismo, violazioni dei diritti civili e frodi finanziarie. Nel 2008, riferisce la Bbc, Smith ha lavorato all'Aia, nei Paesi Bassi, dove ha seguito le indagini sui crimini di guerra in Kosovo come investigatore junior della Corte penale internazionale. Dal 2010 al 2015, riporta il Guardian, ha diretto la sezione di "integrità pubblica" del dipartimento di giustizia, istituita in seguito allo scandalo Watergate: quest'ultima supervisiona le indagini e il perseguimento dei reati federali che riguardano l'integrità del governo, come la corruzione dei pubblici ufficiali e i reati elettorali.

Lo scontro con il tycoon

In un'intervista rilasciata al New York Times nel 2010, Smith ha dichiarato: "Se fossi il tipo di persona che si lascia intimidire, troverei un altro tipo di lavoro". Tra i casi più celebri di cui si è occupato nella sua carriera, ha condannato l'ex deputato repubblicano dell'Arizona Rick Renzi per corruzione, che successivamente ha ricevuto la grazia presidenziale da Trump. L'ex presidente, lo scorso 27 luglio, ha accusato il procuratore speciale di mettere in atto un "continuo e disperato tentativo da parte della famiglia criminale dei Biden e del loro dipartimento di Giustizia di perseguitare il Presidente Trump e coloro che lo circondano. Lo squilibrato Jack Smith sta cercando qualsiasi modo per salvare la loro caccia alle streghe illegale e per far candidare qualcuno che non sia Donald Trump contro il corrotto Joe Biden". Anche la stampa vicina ai repubblicani attacca Jack Smith.

Secondo i giornali conservatori, come il New York Post, le accuse mosse dal consigliere speciale contro Trump nell'ambito dell'indagine sui fatti di Capitol Hill sono "deboli": "Smith intende processare Trump per la rivolta del Campidoglio anche se non ha accusato l'ex presidente per la rivolta del Campidoglio. Nessuna accusa di sommossa. Nessuna accusa di istigazione criminale. Nessuna cospirazione sediziosa, nessuna insurrezione, nessun crimine di violenza di alcun genere" sottolinea l'editorialista Andrew C. McCarthy, accusando altresì il consigliere speciale di voler fare il gioco dei democratici, mettendo fuori gioco il magnate.

L'indagine sui documenti top-secret

Smith è anche a capo dell'indagine nei confronti dell'ex presidente Trump sulla presunta conservazione impropria di documenti riservati nella sua residenza di Mar-a-Lago, a Palm Beach, nella quale deve rispondere di 37 capi d'accusa federali che includono la conservazione intenzionale di informazioni inerenti la difesa nazionale, la cospirazione per ostacolare la giustizia e false dichiarazioni.

Indagine che, secondo quanto emerso recentemente, si è ampliata e potrebbe portare a nuovi capi d'imputazione, poiché l'ex presidente e il suo staff sono accusati di aver tentato di cancellare i filmati delle telecamere di sicurezza di Mar-a-Lago richiesti dal gran giurì. Presentatosi in tribunale il 13 giugno scorso, il candidato alle primarie repubblicane per le presidenziali del 2024, si è dichiarato non colpevole delle accuse.

L'indagine di Smith ha preso in esame la gestione dei documenti che Trump ha portato con sé nel

suo resort di Mar-a-Lago dopo aver lasciato la Casa Bianca, oltre alle azioni intraprese dal tycoon dopo aver ricevuto il mandato di comparizione nel maggio 2022 per restituire tutto il materiale riservato in suo possesso.

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