"Cuba, spie e intercettazioni", pubblicate 62mila pagine di segreti sull'omicidio Kennedy

Esperti e media Usa avvertono che ci vorrà del tempo per analizzare i documenti desecretati su ordine del presidente Trump

"Cuba, spie e intercettazioni", pubblicate 62mila pagine di segreti sull'omicidio Kennedy
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Chi si aspettava rivelazioni sconvolgenti dopo la pubblicazione dei file segreti sull’assassinio di John Fitzgerald Kenendy sarà rimasto deluso. Ciò non vuol dire che qualche piccola sorpresa non sia saltata fuori lo stesso (o che non ce ne possano essere altre ancora nei prossimi giorni). Non poteva essere altrimenti considerato che nei file relativi all’omicidio del primo presidente cattolico degli Stati Uniti sono confluiti nel corso degli anni documenti che nulla hanno a che vedere con l’evento che segnò nel 1963 la fine dell’innocenza dell’America.

La decisione di rendere pubbliche decine di migliaia di pagine del dossier Jfk è stata comunicata da Donald Trump lo scorso lunedì pomeriggio. “Non credo che censureremo nulla”, ha detto il tycoon indicando che la pubblicazione sarebbe avvenuta nel corso delle 24 ore successive. Un ordine che ha colto di sorpresa il team per la sicurezza nazionale del presidente che, come riporta il New York Times, ha dovuto determinare in tutta fretta quali documenti potevano essere rilasciati e con quali omissis.

Già subito dopo il suo insediamento il 20 gennaio, The Donald aveva firmato l’ordine esecutivo per il rilascio dei file segreti realizzando così una promessa elettorale formulata in occasione dell’endorsement ricevuto da Robert F. Kennedy, nipote del presidente americano assassinato nel 1963 e attuale segretario alla Salute. Trump “ha fatto la promessa di pubblicare tutti i file su Jfk ed ora la sta mantenendo", ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt.

John Ratcliffe, direttore della Cia, ha avvertito personalmente membri di spicco dell’amministrazione repubblicana dell’estraneità all’omicidio di Dallas di alcuni documenti secretati lasciando comunque intendere che non si sarebbe opposto alla loro pubblicazione. Alti funzionari del National Security Council hanno sollevato preoccupazioni per le “conseguenze indesiderate” derivanti dal pubblicare i file con un così scarso preavviso. Tali titubanze non hanno creato intoppi sulla tabella di marcia e nelle scorse ore sono state declassificate oltre 64mila pagine, un numero inferiore alle 80mila indicate dal tycoon.

Storici e media Usa sottolineano che ci vorranno settimane, se non mesi, per analizzare l'impressionante mole di informazioni desecretate – alcune delle quali erano state parzialmente rese pubbliche - ma non si attendono in generale grandi sorprese. Secondo James Johnston, un esperto citato dal Daily Mail, non sarebbero però state desecretate informazioni cruciali come la trascrizione della prima conversazione tra il presidente Lyndon Johnson e il direttore della Cia John McCone dopo la morte di Kennedy che potrebbe fare luce su possibili coinvolgimenti di Cuba nell’omicidio.

Nel frattempo, però, più che sul presidente della Nuova Frontiera stanno emergendo indiscrezioni sulle attività degli 007 americani dagli anni Sessanta in poi. Molte delle pagine descrivono infatti in dettaglio come la Cia intercettò i telefoni a Città del Messico tra il 1962 e il 1963 per monitorare le comunicazioni tra sovietici e cubani presso le loro sedi diplomatiche, visitate proprio dall’assassino di Kennedy, Lee Harvey Oswald. Nei documenti rilasciati si parla anche di infiltrazioni in Francia e Austria, del tentativo di reclutare agenti doppi tra il personale dell’Unione Sovietica, dei metodi di spionaggio e compaiono persino nomi di operativi.

I funzionari dell’agenzia di Langley che hanno redatto alcuni di questi memo appuntavano con soddisfazione in piena Guerra Fredda che “stiamo ottenendo un ottimo risultato con questo progetto”.

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