
L’ora più buia per l’Ucraina sembra arrivata. "Addio, America", commenta su Facebook Yevhen Dykyi, analista politico e veterano ucraino ripreso dal New York Times, secondo il quale "dobbiamo accettare la realtà che non abbiamo più un alleato dall'altra parte dell'Atlantico". Nell’ultima settimana Kiev ha accolto con crescente sgomento le dichiarazioni e le prese di posizione dei funzionari dell’amministrazione americana sino ad arrivare alle dichiarazioni choc di Donald Trump che nelle ultime 24 ore ha definito Volodymyr Zelensky un “dittatore senza elezioni” e un “comico mediocre” che “non avrebbe mai dovuto cominciare la guerra”.
Il totale sovvertimento della realtà ha visto il presidente Usa sollevare la questione della legittimità politica del suo omologo ucraino, riecheggiando posizioni più volte espresse dal Cremlino. Stando a quanto anticipato da Fox News, le elezioni per determinare il nuovo leader di Kiev farebbero parte della seconda fase del piano promosso - ma non ancora ufficializzato - da Trump per porre fine al conflitto. In particolare, le votazioni si dovrebbero svolgere subito dopo il cessate il fuoco e prima del vero e proprio accordo di pace. Questo almeno secondo le intenzioni di The Donald che trovano conferma nelle sue ultime sortite e che dovranno comunque essere discusse con ucraini ed europei, sinora lasciati fuori dalla stanza delle trattative.
Le posizioni che ormai vedono una convergenza tra Trump e Putin si basano sulla premessa che il primo mandato di Zelensky sia scaduto il 20 maggio del 2024. È però la legge marziale in vigore dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina a non permettere lo svolgimento di elezioni. La permanenza al potere del leader ucraino, eletto nel 2019, è stata estesa dunque in base a quanto previsto dalle leggi e, sebbene sia stata contestata da alcuni membri dell’opposizione, viene ritenuta legale anche dagli esperti di diritto.
Se Putin non avesse lanciato la sua guerra d’aggressione nel 2022 le elezioni presidenziali ucraine avrebbero avuto luogo il 31 marzo del 2024 e quelle parlamentari il 29 ottobre del 2023. La legge marziale, che potrebbe essere revocata solo a conclusione del conflitto, vieta esplicitamente lo svolgimento di votazioni presidenziali, parlamentari e locali. Fedir Venislavskyi, esponente politico del partito di Zelensky, ritiene che tale legge non possa essere revocata sulla base di un cessate il fuoco che non elimini la possibilità di future minacce. La tregua, precisa Venislavskyi, “non significa che la Russia ritirerà le sue truppe dai territori occupati o i suoi mezzi di attacco che possono colpire l’Ucraina”.
Il Kyiv Independent prova ad immaginare un’eventuale chiamata alle urne da parte di Kiev sottolineando le molteplici difficoltà che le autorità locali affronterebbero per garantire operazioni di voto sicure, eque, segrete e non interrotte. Se la guerra finirà e la legge marziale verrà revocata la Commissione elettorale centrale ucraina (Cec) annuncerà l’inizio della campagna elettorale. In base alle leggi a partire da quel momento dovranno trascorrere 90 giorni prima dello svolgimento delle elezioni presidenziali, da 54 a 60 giorni prima di quelle parlamentari e 50 giorni prima delle consultazioni locali.
Queste tempistiche con tutta probabilità si allungheranno a causa degli effetti prodotti dalla guerra. Oltre 6 milioni di cittadini ucraini hanno lasciato il loro Paese. 3,6 milioni gli sfollati. Senza tener conto poi dei milioni di residenti che vivono nei territori occupati da Mosca. Olha Aivazovska, a capo dell’ente di controllo elettorale Opora, richiama inoltre l’attenzione sull'inadeguatezza delle infrastrutture elettorali - tra queste molte sono le scuole distrutte dai bombardamenti russi - necessarie per lo svolgimento del voto.
I tempi stimati per la loro ricostruzione sono di circa un anno. Elemento non secondario che lascia immaginare come difficilmente Trump riuscirà a chiudere in tutta fretta come vorrebbe il conflitto nell’Europa orientale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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