Islanda, si dimette il ministro dell'Infanzia: ebbe un figlio da una relazione con un minore

Nel Paese si è sollevata un'ondata di indignazione: Ásthildur Lóa Thórsdóttir ha rassegnato le proprie dimissioni senza, tuttavia, abbandonare il Parlamento

Islanda, si dimette il ministro dell'Infanzia: ebbe un figlio da una relazione con un minore
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Scandalo in Islanda, dove il ministro dell'Infanzia è stato costretto a rassegnare le proprie dimissioni a causa della diffusione della notizia di una gravidanza avvenuta oltre 30 anni fa a seguito di una relazione con un ragazzo allora minorenne.

È stata la stessa Ásthildur Lóa Thórsdóttir a dover ammettere pubblicamente ai media locali di essere rimasta incinta di un ragazzo appena 15enne quando lei di anni ne aveva 22. Una confessione in realtà poco spontanea, nel senso che la vicenda è emersa solo dopo alcune rivelazioni fatte dalla stampa locale: il ministro, che ha rimesso il proprio mandato nelle mani del premier Kristrún Frostadóttir, si è presentato dinanzi alle telecamere per esporre le proprie ragioni a causa dello scandalo e dell'ondata di indignazione che la diffusione della notizia ha provocato in tutto il Paese.

"Sono passati trentasei anni, tante cose sono cambiate, fosse accaduto oggi mi sarei comportata in modo diverso", ammette Ásthildur Lóa Thórsdóttir, che intrecciò una relazione col minorenne Eirík Ásmundsson quando ricopriva il ruolo di consulente incaricata di fornire supporto psicologico ai giovani in difficoltà all'interno di un gruppo religioso denominato Trú og Líf (cioè "Religione e Vita") di cui entrambi facevano parte.

Il figlio nacque quando Eirìk aveva già compiuto 16 anni, e ovviamente il tutto fu tenuto segreto. Per quanto riguarda le norme a protezione dei minorenni, in Islanda l'età del consenso è fissata a 15 anni, ma la legge vieta le relazioni in cui l'adulto ricopra un incarico di autorità o il minore dipenda economicamente dal partner: in casi del genere è previsto il carcere fino a 3 anni. Ecco spiegato il perché la notizia abbia scatenato le polemiche nel Paese, soprattutto in considerazione del ruolo istituzionale delicato occupato dal ministro.

Secondo la stampa locale, non solo Eirìk fu presente alla nascita del bambino, ma anzi mantenne uno stretto legame con la madre almeno per tutto il primo anno di vita del neonato. Le cose cambiarono quando Ásthildur Lóa Thórsdóttir conobbe quello che successivamente sarebbe diventato suo marito. Da quel momento in poi al padre del bambino fu impedito ogni tipo di contatto nonostante le reiterate richieste, anche se continuò a versare al futuro ministro i contributi previsti per il mantenimento: ulteriori elementi, questi, che hanno inasprito la reazione dell'opinione pubblica.

Il silenzio sulla vicenda è stato rotto dopo che una parente di Eirìk ha deciso di contattare direttamente il premier: Kristrún Frostadóttir, che si è limitata pubblicamente a definire la vicenda "grave", ha avuto un confronto con la responsabile, a cui hanno fatto seguito le dimissioni.

"Mi spiace che la parente si sia rivolta alla premier", ha dichiarato Ásthildur Lóa Thórsdóttir, "capisco che sia molto difficile avere la giusta versione dei fatti". Le polemiche, tuttavia, non si sono ancora placate, dal momento che la donna ha rinunciato al proprio incarico, annunciando tuttavia di voler restare in Parlamento.

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