Uno dei più grandi misteri del voto francese, ma il vizio appartiene pienamente anche all'Italia, è questo: gli estremisti "di destra" vanno fermati a qualsiasi costo, anche alleandosi col diavolo, gli estremisti "di sinistra" invece vanno sì redarguiti, ma non esclusi, sono accettati nel "sistema" politico e nessuno si sognerebbe di mettere in piedi desistenze contro di loro. Un paradosso: i presunti antisemiti lepenisti sono da bandire, gli antisemiti di Mélenchon - quelli che "gli ebrei istruiscono i cani a stuprare le donne palestinesi", possono invece tranquillamente essere ammessi nella stanza dei bottoni. Perché?
Un mistero, appunto. Ma quanto successo al secondo turno francese ne è la prova provata. A destra certo il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella, oltre che con la propria storia, ha dovuto fare i conti con alcuni candidati decisamente discutibili. Tipo quella che indossava un cappello nazista. Però a sinistra hanno fatto decisamente peggio, anche se la reazione che certe uscite hanno provocato - almeno in Italia - non è stata parimenti piena di indignazione.
In Piazza della Repubblica, per dire, a festeggiare la vittoria del Fronte Popolare al secondo turno si sono viste più bandiere palestinesi che tricolori francesi. E Mélenchon ha fatto del suo appoggio alla Palestina il metro della campagna elettorale, lui che considera Hamas un movimento di "resistenza" all'oppressione Israeliana e ha così raccolto in massa il voto degli islamici francesi e degli immigrati di prima e seconda generazione. Certo: la sinistra francese, ma in parte quella europea, ha sempre avuto sotto traccia un sentimento di appoggio alle istanze palestinesi in odio contro Israele (basti pensare alla Brigata Ebraica che si prende i fischi ad ogni 25 aprile). Ma dopo il massacro del 7 ottobre e la conseguente risposta di Tel Aviv, il percorso di radicalizzazione delle posizioni della France Insoumise si è accelerato. Ne volete le prove? Il deputato melenchoniano, Thomas Portes, è arrivato a dire addirittura che "l'intelligence israeliana era al corrente del piano di Hamas per catturare gli ostaggi e Neanyahu ha lasciato fare per mettere in atto il genocidio del popolo palestinese".
Aymeric Caron, un altro esponente del partito, sostiene invece teorie che si pensavano perse nel tempo: "Non credo che nessuno possa rimanere indifferente di fronte al massacro in corso a Gaza", attacco che ha dimostrato che rispetto agli ebrei "non apparteniamo alla stessa specie umana". E ancora: David Giraud è arrivato ad affermare che "è Israele che in passato ha messo i bambini nei forni e sventrato le donne incinta". La lista di posizioni simili è lunghissima. Tanto che anche il settimanale satirico Charlie Hebdo, che non può certo considerarsi di destra, ha definito la sinistra di Mélenchon la "gauche allah akbar".
E quindi torniamo alla domanda iniziale: perché si considera giusto opporsi ad ogni costo alla conquista del potere da parte di Marine Le Pen, mentre
passano in sordina gli imbarazzanti esponenti della sinistra? Forse i macroniani avrebbero dovuto pensarci prima, anziché trovarsi in imbarazzo ora non sapendo se formare o no un governo con lo scomodo "alleato" antisemita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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