Nuovo affondo contro Benjamin Netanyahu, arrivato questa volta dal gabinetto di guerra israeliano. Il deputato di Unità Nazionale e membro osservatore del comitato decisionale di Tel Aviv Gadi Eisenkot ha dichiarato in convegno sulla sicurezza che il premier ha “fallito miseramente nel raggiungere i suoi obiettivi” e che sono necessarie urgenti elezioni.
Stando a quanto riportato da Haaretz, il membro del partito di Benny Gantz ha citato lo stop del progetto nucleare iraniano, la normalizzazione dei rapporti con l'Arabia Saudita, affrontare il costo della vita e la ricostruzione della sicurezza di Israele. Eisenkot ha inoltre accusato Netanyahu di "spingere false illusioni sul fatto che distruggeremo tre battaglioni di Hamas a Rafah e poi restituiremo gli ostaggi. Questo è molto più complesso. La verità che ci vorranno tra i tre e i quattro anni per stabilizzare Gaza e molti più anni per stabilire un altro governo".
"Vedo i sondaggi sulla fiducia nell'Idf ed è molto preoccupante vedere la totale mancanza di fiducia tra i cittadini e la Knesset e il governo di Israele", ha proseguito il deputato ed ex capo delle operazioni del Comando nord dell’esercito, sottolineando che “si dovrà fare tutto il possibile” per organizzare una nuova tornata elettorale “il prima possibile”, nel caso in cui una data non venga fissata per l’ultimo trimestre dell’anno. Immediata e dura la risposta del Likud, secondo cui Gadi Eisenkot e il ministro Benny Gantz stanno "cercando scuse per porre fine alla guerra senza raggiungere i suoi obiettivi, e per dimettersi dal governo nel bel mezzo della guerra".
In una fase cruciale del conflitto, con i terroristi ancora rintanati a Rafah e le forze israeliane impegnate nella distruzione delle cellule rimaste nella Striscia, l’esecutivo di Netanyahu sembra essere sempre più traballante. Mercoledì 29 maggio, il capo dell’opposizione Yair Laid ha annunciato di aver creato un’alleanza con i leader di due partiti di destra, Avigdor Liberman e Gideon Sàar, con l’obiettivo di far cadere il governo. I membri del blocco “anti-Bibi” hanno dichiarato di aspettarsi che anche Benny Gantz lasci la coalizione al potere per unirsi a loro.
L’ex capo di Stato maggiore delle Idf e guida di Unità Nazionale ha presentato il 18 maggio un ultimatum a Netanyahu: dovrà ricevere entro l’8 giugno un piano dettagliato sul conflitto, comprensivo di sei obiettivi tra cui il rilascio degli
ostaggi, la sconfitta di Hamas e il ritorno a casa degli sfollati nel nord di Israele, allontanati dalle loro case per i continui attacchi degli Hezbollah. Se questa condizione non sarà soddisfatta, Gantz lascerà il governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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