"Allarme con Cina e Russia". Perché ora la Cia sfida le decisioni di Trump

Ex agenti della Cia esprimono preoccupazione sulla sicurezza nazionale. A cause delle scelte della nuova amministrazione si rischia un "vuoto d'intelligence".

"Allarme con Cina e Russia". Perché ora la Cia sfida le decisioni di Trump

Una lettera di 200 ex agenti segreti americani pone l'attenzione sulle pericolose ripercussione che potrebbe subire la Cia con l'arrivo dell'amministrazione Trump. L'agenzia sarebbe già stata esposta al rischio dall'invio di informazioni classificate richieste dal Doge di Elon Musk. Ora "rischiamo vuoto di intelligence e il contrasto a Russia e Cina", avvertono gli 007 che hanno lasciato Langley.

Secondo quanto si apprende, ben 200 funzionari della Central Intelligence Agency (Cia), il servizio di spionaggio estero degli Stati Uniti, hanno firmato una lettera che mette in guardia dalle "conseguenze terribili" che i pre-pensionamenti voluti dall’amministrazione Trump potrebbero avere. Secondo alcuni osservatori, la decisione mirerebbe a rendere l’agenzia più "servile" e allineata alle volontà del nuovo inquilino della Casa Bianca. Un secondo, duro colpo per i detrattatori del piano di rinnovamento del presidente.

La scelta di Tulsi Gabbard per il ruolo di direttrice dell’intelligence statunitense, che conta numerose agenzie e divisioni inquadrate nei diversi apparati, ritenuta da molti un figura controversa e nota per essere apprezzata dal Cremlino al punto di essere anche soprannominata "la fidanzata di Mosca", non è stata accolta con un consenso unanime. Ora il rischio è di trovarsi "scoperti" sui fronti più caldi dello spionaggio internazionale che gli Stati Uniti hanno sempre saputo condurre. Anticipando in molti casi avversari e alleati.

La lettera degli ex-007

La lettera firmata dagli ex-dirigenti della sicurezza nazionale statunitense, come riporta l'Ansa che ne ha preso visione, esprime "profonda preoccupazione per gli esodi incentivati offerti agli agenti dell'agenzia", denunciando "l'ambiguo linguaggio orwelliano".

Gli agenti segreti hanno voluto mettere in guardia i ricevitori dalle terribili conseguenze delle scelte che stanno cambiando l'agenzia dall'interno. Evocando il rischio del "vuoto di intelligence" nel contrasto alle minacce rappresentate dai principali avversari teorici: Cina, Russia e Iran. Pensando anche sui rapporti e le connessioni con le agenzie di spionaggio alleate. Per prime quelle che compongono, insieme agli Stati Uniti, la comunità d'intelligence dei Five Eyes.

"L'iniziativa del pensionamento differito" si legge nella missiva, "è apparentemente intesa a 'garantire che la forza lavoro della Cia risponda alle priorità di sicurezza nazionale dell'Amministrazione' ed è descritta come 'parte di una strategia olistica per infondere alla Cia un'energia rinnovata". Ma la reale intenzione di questo rinnovamento, secondo l'analisi degli 007 che si autodefiniscono parte integrante dello "Steady State" , ossia garanzia di stabilità dello Stato, sarebbe un'altra: "rimuovere" i funzionari impegnati a gestire "informazioni di intelligence libere da influenze politiche".

"In primo luogo questa iniziativa porterà all'eliminazione sistematica di competenze ed esperienze istituzionali all'interno della Cia", che sono state "affinate in decenni di servizio". "La partenza forzata di dirigenti esperti creerà un vuoto di intelligence che non potrà essere facilmente colmato". Ciò andrebbe a intaccare anche i rapporti con gli alleati storici. "Le partnership di intelligence della nostra nazione, alcune delle quali risalgono alla seconda guerra mondiale, dipendono dalla credibilità e dalla competenza degli ufficiali della Cia. Le relazioni di collegamento si basano sulla fiducia e i nostri partner stranieri si affidano a ufficiali esperti che hanno coltivato questi legami per molti anni. Un esodo di massa di personale esperto eroderà queste relazioni, indebolirà la condivisione di intelligence e ridurrà la capacità della Cia di operare efficacemente all'estero".

Per i veterani dell'agenzia, la rimozione di dirigenti dell'intelligence "dotati di memoria istituzionale, profondità analitica ed esperienza operativa per fornire ai decisori politici informazioni solide e imparziali" mina la capacità di contrastare gli avversari: Cina, Russia e Iran e una schiera di attori terroristici non statali. La lettera si conclude affermando il concetto in cui "la comunità dell'intelligence deve prima di tutto rispondere alla Costituzione e alle nostre leggi e, in secondo luogo, alla verità". La missione della Cia è fornire informazioni oggettive e imparziali ai decisori politici".

Il problema efficientamento siglato Musk

La scorsa settimana due articoli, comparsi sul New York Times e sul Washington Post, rendevano noto che uomini alle dipendenze del Dipartimento per l’efficienza del governo (Doge) affidato al magnate del tech Elon Musk, hanno avuto accesso ai dati dei funzionari e che la Cia ha inviato alla Casa Bianca "una mail non classificata" con un elenco di dipendenti assunti negli ultimi due anni dall'agenzia, riportando il "nome e solo l'iniziale del cognome". Si trattava in gran parte di "analisti e operativi" reclutati per monitorare la Cina. L'avversario numero uno degli Stati Uniti che, stando a quanto abbiamo appreso in questi ultimi anni, non solo sta portando avanti operazioni di spionaggio negli Usa, ma rappresenta anche un pericolo per le capacità maturate nel cyber warfare e nell'hackheraggio.

Durante l'amministrazione Biden, il Pentagono aveva manifestato la volontà/necessità di ottenere una maggiore collaborazione tra le parti, accettando l'abbassamento del livello di sicurezza per l'accesso a parte delle informazioni e dei programmi top secret. Ciò aveva sollevato il dubbio sulle conseguenze che avrebbero potuto portare la distribuzione o eliminazione dei nullaosta di sicurezza, in combinazione con la maggiore facilità di accedere al informazioni classificate.

Ciò che è accaduto nel Doge di Musk, invece, solleva un'ulteriore preoccupazione: chi garantisce che nessun dipendente del Dipartimento per l'efficienza del governo, abilitato a

maneggiare queste informazioni, non decida di passarle ad agenti esteri o non le carichi sul Deep Web? Una lista così essenziale potrebbe bruciare le coperture di collaboratori della Cia, mettendo in pericolo delle vite.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica