Ma chi l’ha detto che Zorro è un maschio? No, è «anche» (e oseremmo dire, «soprattutto») una femmina. In carne, ossa e cappello.
Ieri gli occhi del mondo l’hanno ammirata accanto a un omone che - con la «scusa» di essere eletto per la seconda volta presidente degli Stati Uniti - ha tentato di rubarle la scena. Invano. Grazie infatti al suo cinematografico copricapo - condiviso sul pianeta solo con Don Diego de la Vega (non è uno stilista, bensì la «vera» identità di Zorro) la 55enne slovena Melanija Knavs (germanizzata Melania Knauss e coniugata Trump) si è confermata la star del film. Sembrava dovesse sfoderare da un momento all'altro anche la spada per incidere il suo segno (la M di Melania, altro che la Z di Zorro...) sulla camicia del marito.
Da sotto il vestito niente, a sotto il cappello tutto: un «tutto» parzialmente celato da una bordatura più ampia del muro di Tijuana. Nonostante ciò il suo sex appeal, fintamente asessuato, faceva comunque capolino da ogni trama dell'abbottonatissimo vestito blu tenebra. E mentre la rete Cbs sta pensando a una produzione tv con «una» Zorro donna, Melania si è già portata avanti autoproclamandosi «Zorra» globale: nome assonante l’aggettivo «zarro» (nel gergo giovanile, «individuo di bassa estrazione sociale, dai modi rozzi e chiassosi, tamarro, truzzo»), ma - vista l’eleganza innata della signora Trump - non c’è rischio di confondersi.
Per curiosità abbiamo cliccato sul sito del creativo che ha elaborato il copricapo della first lady-bis (pure lei è al secondo mandato e ieri è come se avesse replicato il giuramento di piena fedeltà agli Usa, e di semifedeltà al marito), ma non abbiamo trovato nulla di simile al «Zorro Style» elaborato in esclusiva per super Melania. In Italia per vedere un cappello vagamente somigliante bisogna andare a Venezia e farsi una foto con un gondoliere: roba però più folcloristica che glamour. Il significato metaforico (e metafisico) del cappello effetto barriera sfoggiato dalla moglie di Donald è venuto fuori, con sconcertante chiarezza, quando il potente consorte ha tentato di stamparle un bacio amicale sulla guancia: slancio fallito per lo studiato (da Melania) ostacolo fisico frapposto appunto dal cappello dalle larghe tese tra la bocca di lui e la faccia di lei; a venirne fuori è stato così un deprimente smack (almeno a 3 centimetri di distanza dall’epidermide) depotenziato di qualsiasi significato, eccetto uno: «Caro, stammi alla larga...».
Messaggio, neanche tanto subliminale, che conferma la tesi del video cliccatissimo di quel genio del doppiaggio surreale di Fabio Celenza dove si vede Donald avvicinarsi a Melania e dirle «Ti amo», e lei replicare secca «Io no».
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