"Non avevo più il potere...": la rivelazione della Merkel su Putin e la guerra

Angela Merkel condanna l'invasione dell'Ucraina ma sostiene una trattativa con la Russia. Raccontando alcuni retroscena dei suoi tentativi estremi di evitare la guerra

"Non avevo più il potere...": la rivelazione della Merkel su Putin e la guerra

"Non avevo più il potere per influenzare Putin": Angela Merkel torna a parlare e in un'intervista al settimanale Der Spiegel racconta i retroscena degli ultimi mesi da capo del governo tedesco. In cui tentò - invano - di mediare tra l'Europa e la Russia per chiudere diplomaticamente la partita ucraina aggiornando il protocollo di Minsk per la pace in Donbass e portandolo a piena attuazione.

Al termine di sedici anni di governo, nell'estate 2021, a valle del summit tra Joe Biden e Vladimir Putin a Ginevra, racconta Merkel al settimanale amburghese, "cercai di creare un nuovo formato di dibattito europeo indipendente con Putin e con Emmanuel Macron nel Consiglio dell'Ue". "Alcune persone si opposero e non ebbi più la forza di impormi perchè tutti sapevano che me ne sarei andata in autunno", ha aggiunto la storica leader della Cdu, che ricorda l'incontro di congedo con Putin al Cremlino. Una visita di pura cortesia perché Merkel percepiva di essere ininfluente agli occhi di un leader russo per cui "conta solo il potere". E dopo le elezioni del settembre 2021 la Merkel di potere reale non ne aveva più.

Merkel ha poi elogiato la resistenza degli ucraini contro l'invasione russa e ha mostrato tutto il suo rispetto per il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev, il quale ha declinato ogni possibilità di appoggiare "la guerra di Putin" contro l'Ucraina: "Penso che un uomo del genere abbia una forza incredibile per affermarsi contro la Russia".

Al tempo stesso, però, si è detta contraria alla fornitura di carri armati da parte della Germania all'ex repubblica sovietica, come la coalizione di opposizione Cdu-Csu ha chiesto al Bundestag vedendosi cassare la proposta dal governo di Olaf Scholz. Merkel ha ricordato che in Russia si può ancora creare "una buona atmosfera con la Germania" e, infine, messo in guardia dall'avanzare richieste troppo elevate in politica estera nei confronti della risoluzione della crisi ucraina: "Dobbiamo stare attenti a non fissare il nostro livello così in alto che alla fine non rimanga nessuno in grado di soddisfare i nostri standard".

"Auspicavo che ci fosse un tempo di pace dopo la fine del mio mandato, perché io mi sono occupata molto dell'Ucraina", ha puntualizzato, ricordando che l'invasione dell'Ucraina ha aumentato la complessità nell'ordine globale. Non è la prima volta che la Cancelliera parla dopo la fine del suo mandato: a giugno aveva difeso la scelta dei suoi governi di cercare un'intesa cordiale con la Russia. Merkel era intervenuta parlando in una conferenza alla Berliner Ensamble, la principale sala teatrale della capitale tedesca: “La diplomazia non è qualcosa per la quale si possa dire che, se non riesce, è stata sbagliata. Non c’è qualcosa di cui io possa dire, questo è stato un errore e perciò mi scuso”, ha sottolineato la Merkel dicendo di non trovare alcuna contraddizione tra tale presa di posizione e la ferma, netta condanna all’invasione dell’Ucraina.

Una linea confermata anche nell'intervista a Der Spiegel: si alla condanna alla Russia, no al tagliarla fuori dall'ordine globale, appoggio incondizionato a ogni soluzione diplomatica giusta per tutti.

Nella consapevolezza che a promuoverla dovranno essere coloro che detengono oggi il potere. Merkel ci insegna che per Putin conta il detentore del potere hic et nunc in un dato Paese. E che ai suoi occhi anche la stessa Cancelliera è stata transitoria, nei suoi sedici anni di mandato.

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