Un cittadino ucraino è stato arrestato in Slovacchia con l'accusa di orchestrare un golpe contro il premier Robert Fico. A notificarlo la polizia slovacca, secondo cui il sospetto è in stato di fermo amministrativo in attesa di essere deportato nel suo Paese. La responsabile delle forze dell'ordine, Yana Mashkarova, ha sottolineato l'importanza che l'uomo "sia espulso al più presto possibile".
Fico - vittima il 15 maggio scorso di un attentato - in questi giorni ha denunciato piani su un presunto colpo di stato messo in piedi da agenti stranieri che vorrebbero replicare in Slovacchia l'esperienza di Euromaidan, oltre a quella georgiana di queste settimane. Non più tardi di ieri, il ministero degli Esteri di Braislava aveva convocato l'ambasciatore ucraino, Miroslav Kastrana, protestando contro "le ingerenze" di Kiev nella politica interna del Paese. La diplomazia ucraina nei giorni scorsi aveva denunciato "il rischio della politica filorussa dei leader slovacchi, con il risultato evidente che Fico e alcuni parlamentari slovacchi sono stati avvelenati dalla propaganda russa". Le tensioni tra Bratislava e Kiev sono andate crescendo nei giorni scorsi, dopo che l'Ucraina ha interrotto le forniture di gas russo a inizio anno.
Il Ministero degli Esteri ucraino ha convocato oggi l'ambasciatore slovacco Pavel Vizdal per esprimere la propria opposizione alle affermazioni del Paese secondo cui Kiev starebbe interferendo negli affari interni della Slovacchia. Ciò avviene in mezzo alle tensioni tra Fico e Volodymyr Zelensky. Fico, che mantiene legami amichevoli con la Russia, ha intensificato le minacce contro Kiev: nelle sue osservazioni del 28 gennaio scorso, si era spinto a definire Zelensky "il nemico" della Slovacchia. L'Ucraina ha espresso "profonda delusione " per le dichiarazioni del premier slovacco, accusandolo di agire come "portavoce del Cremlino" ignorando l'appartenenza della Slovacchia all'UE. Il Ministero degli Esteri ha avvertito che ciò mina le relazioni tra i due Paesi e danneggia l'unità dell'UE. Non più tardi di ieri, il Ministero degli Esteri slovacco aveva convocato l'ambasciatore ucraino Myroslav Kastran, esprimendo una "forte protesta" contro quella che definiva l'ingerenza ucraina negli affari interni della Slovacchia.
Il premier slovacco ha messo in dubbio la dichiarazione del presidente ucraino, secondo cui Kiev sarebbe pronta a fornire gas all'Ue dall'Azerbaigian, affermando che nessun progetto del genere è pronto. "Il nostro nemico è Zelensky. È lui che ha causato i problemi che abbiamo. Non sono suo amico perché sta danneggiando la Slovacchia", ha detto Fico ieri durante la riunione della commissione economica del Parlamento slovacco. Il premier itiene irrealistici i piani di fornitura di gas dall'Azerbaigian. "Cos'altro resta al signor Zelensky se non parlare di un pò di gas dall'Azerbaigian. Non c'è nulla di pronto, nessun progetto è sul tavolo. Sta di nuovo gonfiando bolle di sapone perché pensa che queste bolle lo libereranno dal prendere decisioni difficili", ha detto Fico.
Pochi giorni prima, Zelensky aveva espresso il suo sostegno alle proteste contro il governo Fico, scrivendo su X: "Bratislava non è Mosca, la Slovacchia è
l'Europa". Le proteste, iniziate il 24 gennaio con lo slogan "La Slovacchia è Europa", hanno visto la partecipazione di circa 100.000 persone in 30 città che chiedevano la fine della leadership di Fico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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