"Sostiene un genocidio": l'attacco choc a Biden dalla sinistra anti Israele

Rashida Tlaib, unica palestinese-americana a sedere al Congresso, ha accusato il suo presidente di essersi alleato con Israele per sterminare la popolazione di Gaza e lo ha ammonito in vista delle elezioni del 2024: "Ne terremo conto"

"Sostiene un genocidio": l'attacco choc a Biden dalla sinistra anti Israele
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La retorica del “genocidio dei palestinesi” si è fatta strada fino alle alte sfere della politica degli Stati Uniti. La deputata democratica del Michigan Rashida Tlaib, l’unica palestinese-americana a sedere nel Congresso, ha accusato il presidente Joe Biden di supportare il massacro della popolazione di Gaza. “Signor presidente, il popolo americano non è con lei in questa circostanza. Ce ne ricorderemo nel 2024”, ha detto Tlaib in un video postato sul suo profilo di X (ex Twitter).

Una vera e propria pugnalate alle spalle per il numero uno della Casa Bianca, la cui decisione di supportare lo Stato ebraico ha scatenato la furia della sinistra estrema del suo partito e lo scontro interno tra la fazione pro-Israele e quella pro-Palestina. Una situazione complessa per Biden, che ha visto cadere nel vuoto anche le sue richieste per brevi cessate il fuoco umanitari necessari a far evacuare i feriti e gli ostaggi dalla Striscia.

Nel filmato caricato sulla piattaforma social, Rashida Tlaib ha mostrato una serie di immagini di bombardamenti provenienti dalla Striscia di Gaza, per poi focalizzarsi sulle numerose manifestazioni in favore della Palestina che hanno riempito le strade e le piazze statunitensi. La rappresentante del Michigan ha preferito glissare sulle numerose frasi antisemite che si sono levate durante quelle marce e ha anche difeso lo slogan “from the river to the sea” (“dal fiume al mare”, riferimenti al Giordano e al Mediterraneo), definendolo “un appello alla libertà, ai diritti umani e alla coesistenza pacifica, non alla morte, alla distruzione e all’odio”.

Da quando è scoppiato il conflitto tra Israele e Hamas, Rashida Tlaib si è scagliata più volte contro la sua amministrazione e lo Stato ebraico. Giovedì 2 novembre, la deputata ha affermato che “mentre il governo israeliano attua una pulizia etnica a Gaza, il presidente Biden fa il tifo per Netanyahu, i cui stessi concittadini protestano per il suo rifiuto a sostenere un cessate il fuoco”. Per le sue affermazioni, Tlaib è stata bersaglio di una risoluzione, poi bocciata dall’Assemblea, presentata dalla repubblicana della Georgia Taylor Greene, che l’ha accusa di “insurrezione” e “attività antisemite”.

La manifestazione contro la guerra citata dalla rappresentante democratica, svoltasi il 30 ottobre a Tel Aviv, ha visto la partecipazione solo di poche dozzine di persone. Inoltre, l’intento dell’esercito israeliano non è quello di sterminare la popolazione della Striscia, a cui per altro sono state inviati diversi avvisi di evacuazione. Non si può negare che nei bombardamenti vi siano state delle vittime civili, ma il proposito dello Stato ebraico non è l’uccisione sistematica dei palestinesi.

Al contrario, i massacri casa per casa effettuati dai macellai di Hamas il 7 ottobre hanno dimostrato un reale intento genocida e la volontà di distruggere non solo Israele come Stato, ma anche la sua popolazione in quanto ebraica.

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