
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è già in viaggio verso gli Stati Uniti dove domani sarà accolto a Washington da Donald Trump per la firma, salvo sorprese, dell’accordo sulle terre rare. Nelle ultime settimane si è letto e detto tanto in merito all’approccio spregiudicato e a tratti neocoloniale dimostrato dal tycoon nel corso delle trattative. Ciò che però emerge adesso da un nuovo resoconto del New York Times è che sull'importanza dei minerali strategici ci sia, fatta eccezione per i modi, un'insospettabile convergenza di vedute tra il miliardario e il suo odiato predecessore, Joe Biden.
A causa della competizione con la Cina il controllo delle terre rare è infatti da circa un decennio al centro delle priorità della politica estera degli Stati Uniti. Il dipartimento di Stato Usa nel corso dell’amministrazione democratica ha messo in piedi un'alleanza composta da 15 nazioni per discutere dell'ampliamento della catena logistica relativa ai preziosi minerali, escludendo Pechino. In parallelo è stato istituito anche un altro forum per mettere in contatto i Paesi fornitori delle materie prime con nazioni e aziende straniere interessate a sviluppare le loro miniere e i loro impianti di lavorazione.
La Casa Bianca a guida democratica ha mantenuto alta l’attenzione su tale fronte persino durante il periodo post-elettorale, in occasione dell’ultimo viaggio all’estero dell’allora presidente Biden, che non a caso ha voluto visitare una ferrovia finanziata dagli Usa in Angola che permetterà di trasferire le risorse strategiche dall’Africa centrale alla costa, garantendone da qui la loro esportazione.
Date queste premesse non stupisce che l'ex inquilino della Casa Bianca, grande alleato dell’Ucraina, abbia cercato di raggiungere un’intesa con il governo di Zelensky sulle terre rare. Il leader ucraino aveva ben chiara la centralità della questione e aveva inserito la partnership sui minerali nel “Piano per la vittoria” da lui presentato ai governi della coalizione e all’allora candidato repubblicano alla presidenza a settembre del 2024.
Come riporta il New York Times, Washington e Kiev sono stati vicini alla firma, “lo scorso autunno", di un accordo in base al quale gli ucraini avrebbero “avvertito” gli Stati Uniti sui “potenziali progetti, consentendo alle aziende americane o a quelle delle nazioni alleate un lasso di tempo sufficiente per presentare offerte per i contratti”. Il dipartimento di Stato avrebbe persino fornito al Paese dell’Europa orientale “assistenza tecnica per la mappatura e la stesura di regolamenti”.
A capo della delegazione americana per i colloqui c’era Jose W. Fernandez, "architetto" delle iniziative di Foggy Bottom sui minerali strategici, che avrebbe dovuto firmare il 29 ottobre a Washington un memorandum d’intesa con Yulia Svyrydenko, vice primo ministro dell’Ucraina. L’esponente del governo Zelensky non si presentò però né a quel incontro né a quello successivo fissato per il 13 novembre a Varsavia in concomitanza con la conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina. L'assenza di Svyrydenko è spiegata al New York Times da fonti statunitensi e ucraine anonime che riferiscono come, dopo la vittoria di Trump alle elezioni del 5 novembre, Kiev abbia comunicato ai diplomatici statunitensi di voler aspettare l’insediamento del 47esimo presidente prima di firmare qualsiasi accordo sulle terre rare.
Al momento non si conoscono nel dettaglio i termini della nuova intesa che dovrebbe essere siglata nelle prossime ore da Trump e Zelensky e resta inoltre da capire quali garanzie a tutela dell'Ucraina siano state inserite nel documento.
Intanto Fernandez, il negoziatore dell’amministrazione Biden, dichiara che il tycoon e i suoi consiglieri “parlano in un modo che non è necessario” sottolineando il fatto che le nazioni in possesso di risorse strategiche vogliano “una partnership e non una relazione di tipo coloniale”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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