Trump nel segno della discontinuità: sarà un viaggio sulle montagne russe

La vittoria di Trump mette in discussione l'intero ordine geopolitico mondiale con una serie di discontinuità profonde i cui esiti sono tutti da scoprire: cosa può cambiare dai dazi alla guerra in Ucraina

Trump nel segno della discontinuità: sarà un viaggio sulle montagne russe
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E adesso prepariamoci a un bel viaggio sulle montagne russe. La vittoria di Trump mette in discussione l'intero ordine geopolitico mondiale con una serie di discontinuità profonde i cui esiti sono tutti da scoprire. Lo scossone potrebbe iniziare dall'economia. Sul breve periodo ci si aspetta che i mercati finanziari reagiscano positivamente alla svolta americana. Per il big business Donald è una sicurezza, ma le sue politiche, a cominciare da quelle commerciali, potrebbero riflettersi sui tempi lunghi. L'introduzione di elevati dazi all’importazione (uno dei capisaldi del programma repubblicano) avrà conseguenze sul commercio mondiale con l’insorgere di controversie e di possibili contromisure degli altri Paesi. Qui l’Italia è in prima linea: nel 2023 l’export verso gli Stati Uniti (secondo partner della Penisola dopo la Ue) ha fatto segnare un record storico con un attivo della bilancia dei pagamenti pari a 44 miliardi. I prossimi mesi potrebbero essere delicati per molte aziende tricolori.

Per quanto riguarda, invece, gli aspetti più strettamente politici, a essere sconfitta nella notte elettorale americana è la povera Ucraina. I rapporti tra Trump e Putin sono continuati dopo che il tycoon era stato allontanato dalla Casa Bianca. Poche settimane fa si è avuta notizia delle loro periodiche telefonate. Donald ha promesso che porrà termine in breve termine alla guerra. Bisognerà vedere come, ma di sicuro le prospettive per le periodiche forniture di armi americane a Kiev appaiono molto più incerte. In realtà a cambiare potrebbe essere il tradizionale impianto dei rapporti con l'Europa. Già nel primo mandato il neoeletto presidente Usa aveva messo in discussione l’articolo 5 del Trattato istitutivo della Nato, che obbliga i Paesi membri a una mutua solidarietà in caso di aggressione. Trump aveva legato l'aiuto americano al raggiungimento della soglia stabilita per le spese militari dei singoli Paesi (il 2%). Da allora non molto è cambiato e gli analisti sembrano concordi: d’ora in poi l'Europa deve preoccuparsi di fare da sola o quasi.

Da sottolineare che l'impatto di una seconda presidenza Trump potrebbe essere molto più rilevante che in passato.

Nel 2016, al momento della prima elezione, il miliardario, scelto a sorpresa, non aveva a disposizione una propria classe dirigente e dovette fare ricorso all'establishment della vecchia destra repubblicana, che finì per annacquare le sue riforme e i suoi provvedimenti. Questa volta non è così: i suoi uomini chiave sono stati selezionati tra i fedelissimi. Quello che l'interessato chiama deep state potrebbe non essere più un ostacolo.

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