La Germania contro Xi Jinping: "È un dittatore". E la Cina richiama l'ambasciatore

Le parole del ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock hanno suscitato la dura reazione di Pechino. Berlino prosegue nella sua svolta politica anti-cinese

La Germania contro Xi Jinping: "È un dittatore". E la Cina richiama l'ambasciatore
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Si infiamma lo scontro diplomatico tra Cina e Germania. Lunedì 18 settembre, la portavoce del ministro degli Esteri di Pechino Mao Ning ha duramente condannato le parole della tedesca Annalena Baerbock, colpevole di aver definito “un dittatore” il presidente Xi Jinping: “La Cina è fortemente insoddisfatta e si oppone fermamente alle osservazioni della parte tedesca, che sono estremamente assurde, una grave violazione della dignità politica della Cina e un'aperta provocazione politica”.

La scintilla che ha fatto scoppiare questa disputa risale alla settimana precedente. Il ministro degli Esteri tedesco, nel corso di un’intervista rilasciata a Fox News in cui ha rimarcato il sostengo del suo Pese all’Ucraina, ha speso le sue cartucce per attaccare la presidenza cinese: “Se Putin avesse vinto questa guerra, che segnale sarebbe stato per gli altri dittatori in tutto il mondo, come per esempio Xi Jinping?”.

Annalena Baerbock non è nuova a questo tipo di esternazioni, che sembrano ignorare il fatto che il gigante asiatico sia il principale partner commerciale del suo Paese. Da quando è entrata a far parte del governo di Olaf Scholz, ha deciso di imprimere una forte spinta anti-cinese alla politica della Germania, soprattutto dopo l’inizio della guerra tra Russia e Ucraina. Nel luglio del 2023, ha comunicato la decisione di Berlino di premere sulle compagnie tedesche affinché riducano la loro dipendenza da Pechino. “Il nostro Paese ha dovuto imparare in modo brutale, soprattutto per quanto riguarda l’aggressione russa, che le dipendenze unilaterali ci rendono vulnerabili e suscettibili”, ha affermato il ministro degli Esteri tedesco. “Dobbiamo quindi proteggere la nostra resilienza, la nostra sicurezza e ridurre le dipendenze che ci minacciano nel nostro desiderio di pace e libertà”. In precedenza, Baerbock ha criticato la Cina anche per le loro numerose violazioni dei diritti umani e ha espresso preoccupazione per possibili azioni ostili di Pechino nei confronti di Taiwan.

Nel corso di un incontro bilaterale con il suo omologo Qin Gang nella capitale cinese ad aprile 2023 ha sottolineato che un conflitto tra la superpotenza asiatica e lo stato insulare sarebbe “uno scenario orribile per tutto il mondo” e non ha risparmiato altre critiche riguardo alla posizione di Pechino nei confronti di Mosca: “Molti si chiedono come la Cina userà la sua crescente influenza.

Francamente, mi chiedo perché la posizione cinese non abbia incluso fino a questo momento un appello alla Russia, l’aggressore, affinché ponga fine alla guerra”. Parole che hanno suscitato la reazione stizzita di Qin Gang: “Ciò di cui la Cina ha meno bisogno è un maestro di scuola dall’Occidente”.

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