
Scintille a Otto e Mezzo tra Italo Bocchino da un lato e Massimo Giannini dall’altro. Le stoccate di Donald Trump contro il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, diventano il pretesto perfetto per tirare in ballo Giorgia Meloni e il suo esecutivo. L’accusa è tanto complicata quanto irreale. Prima la conduttrice Lilli Gruber e poi la penna di Repubblica, Massimo Giannini, contestano alla premier di tacere davanti alle ultime sparate dell’amministrazione americana. Trump, tra le altre cose, nelle ultime ore ha definito Zelensky un “dittatore mai eletto” e un “comico mediocre”.
In uno strano gioco di posizionamento politico, i commentatori di sinistra prima criticano la vicinanza ideologica tra Meloni e Trump e poi, come per magia, impazziscono se la linea adottata dall’Italia in politica estera non è esattamente quella dettata dalla Casa Bianca. “Doveva essere il ponte tra Usa e Europa e adesso, dopo aver difeso l’Ucraina per tre anni, tace davanti alle parole di Trump”, esordisce Gruber. Con l’obiettivo di “smascherare” il doppiopesismo meloniano il servizio è un collage di dichiarazioni pro-Ucraina della presidente del Consiglio.
#ottoemezzo Botta e risposta tra Italo Bocchino e Massimo Giannini sul silenzio di Giorgia Meloni nei confronti delle parole di Trump su Zelensky: "L'ascolto è democrazia, non ti appartiene... Meloni non molla Zelensky, si vedrà con Trump"https://t.co/XvPB9uhlEA
— La7 (@La7tv) February 19, 2025
Da qui la replica di Bocchino: “Così come è stato presentato dal servizio e da Giannini sembrerebbe che Meloni sia pronta a mollare l’Ucraina”, evidenzia Bocchino. Che poi, rivolgendosi direttamente all’ex direttore de La Stampa, aggiunge: “Vediamo se Giannini è capace di non interrompere, sai la democrazia è l’ascolto, a te non appartiene perché non conosci bene la democrazia”. Poi arriva al nodo politico: “Io escludo categoricamente che Meloni e il governo abbandoni l’Ucraina, Trump ci abitua alle sue sparate per portare avanti la sua strategia”.
Mentre gli altri leader, ragiona Bocchino, vogliono generare un contrasto tra l’Ue e Trump, Meloni invece “non ha questa esigenza politica”. La premier vuole “una pace giusta e rispettosa per l’Ucraina”.
Parole che non convincono ovviamente il catastrofismo di Giannini che, con un calembour azzardato, definisce “trumputiniano” il nuovo assetto internazionale. I due conflitti, secondo Giannini, servono a Trump a riscrivere l’ordine internazionale con una “democrazia che non è più democrazia”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.