
Elon Musk promuove la separazione delle carriere dei magistrati. Il patron di X e di Tesla ha, infatti, commentato con un laconico "Bravo" un post con cui l'imprenditore australiano Mario Nawfal lodava il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni per la proposta di riforma costituzionale della giustizia.
"La premier Giorgia Meloni sta spingendo una riforma storica per separare i giudici dai pubblici ministeri, sostenendo che accelererà i processi e renderà il sistema più imparziale" si legge nel post pubblicato da Nawfal. L'imprenditore australiano ha, poi, aggiunto: "I tribunali italiani sono tra i più lenti d'Europa e i processi durano quattro volte di più rispetto alla media europea. Per decenni, giudici e pubblici ministeri hanno operato come una forza politica intoccabile, resistendo alle responsabilità". Immediata è arrivata la replica via social della responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani: "Capisco che, - scrive la deputata dem - per chi è prossimo a trasferirsi su Marte, sia difficile sapere cosa succede realmente in Italia". Serracchiani, poi, conclude: "Ma a Elon Musk vorrei dire che la separazione delle carriere non c'entra una mazza con l'accelerazione dei processi".
La presa di posizione del patron di Tesla e capo del Doge (Department of Government Efficiency) dell'amministrazione Trump arriva dopo un periodo molto burrascoso per quanto riguarda il rapporto tra politica e magistratura, soprattutto dopo l'avviso di garanzia arrivato al premier Meloni, ai ministri della Giustizia e dell'Interno Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e al sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano in merito al mancato arresto del generale libico Nijeem Osama Almasri. Il clima, in realtà, si stava rasserenando in seguito all'elezione di Cesare Parodi, eletto recentemente nuovo presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati (Anm), che aveva chiesto e ottenuto un incontro con il presidente Meloni per il 5 marzo prossimo proprio per discutere della separazione delle carriere che è stata approvata in prima lettura alla Camera e attualmente si trova in discussione al Senato. Trattandosi di una riforma costituzionale, la legge dovrà essere approvata in doppia lettura sia alla Camera sia al Senato con un intervallo di almeno tre mesi tra una votazione e l'altra.
E, visto e considerato che non avrà il favore dei 2/3 dei parlamentari, è molto probabile che, una volta completato l'iter legislativo, vi sarà un referendum confermativo. Il governo prevede che il voto popolare possa tenersi nel 2026.
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