Roma sarà la sede di un incontro tra Israele e i mediatori per il futuro del Medio Oriente. La rivelazione è stata fatta dal sito Axios, secondo cui il direttore del Mossad David Barnea incontrerà domenica 28 luglio nella nostra capitale il capo della Cia Bill Burns, il primo ministro del Qatar Mohammed Bin Abdul Rahman al-Thani e il vertice dell’intelligence egiziana Abbas Kamel.
Una fonte informata ha spiegato ad Axios che, durante l’incontro, non vi saranno negoziati dettagliati sui punti di scontro tra Hamas e Israele che ancora permangono, ma si concentrerà sul trovare una strategia per il futuro. I negoziatori dello Stato ebraico hanno affermato di non nutrire grandi speranze nell’incontro e hanno espresso dubbi sull’efficacia delle pressioni esercitate sul premier Benjamin Netanyahu dal presidente americano Joe Biden che, nel faccia a faccia a Washington di giovedì 25 luglio, lo ha esortato a “finalizzare l'accordo il prima possibile, riportare a casa gli ostaggi e di porre fine in modo duraturo alla guerra a Gaza”.
Un funzionario israeliano ha affermato che “Netanyahu vuole un accordo impossibile da ottenere. Al momento non è disposto a muoversi dalle sue posizioni e quindi potremmo andare incontro a una crisi nei negoziati piuttosto che a un accordo”. Il premier israeliano ha ulteriormente indurito il proprio approccio negoziale, facendo leva sulle crescenti difficoltà di Hamas nel resistere alla pressione militare delle Idf. Tra queste, vi è l'istituzione di un meccanismo di monitoraggio del movimento di armi e militanti palestinesi dal sud di Gaza verso il nord e il mantenimento del controllo dello Stato ebraico sul confine tra l’exclave e l’Egitto.
Netanyahu ha presentato le sue proposte a Biden durante l’incontro di Washington e, stando a quanto riferito, si è impegnato a presentare ai mediatori una bozza di accordo aggiornata entro due giorni. Dopo tre ore di colloquio, però, secondo una fonte informata il presidente e i suoi funzionari si sono detti non più sicuri del fatto che il premier israeliano voglia effettivamente raggiungere un’intesa e hanno espresso il sospetto che stia prendendo tempo per evitare il crollo del suo governo.
Nonostante ciò, Biden continuerà a spingere per il raggiungimento di un accordo, poiché vede la liberazione degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza come due punti fondamentali della sua eredità. Dopo l’incontro tra il presidente Usa e Netanyahu, inoltre, le famiglie dei rapiti si sono dette più ottimiste riguardo ad una possibile intesa che permetta ai loro cari di tornare a casa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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