Erdogan, sì al G7 ma pressing sull'Italia: "Riconosca lo Stato palestinese"

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il presidente turco Recep Tayyip Erdoan

Erdogan, sì al G7 ma pressing sull'Italia: "Riconosca lo Stato palestinese"
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Recep Tayyip Erdogan parteciperà al prossimo G7 che si terrà in Italia, precisamente a Borgo Egnazia, in Puglia, dal 13 al 15 giugno. In giornata, ha fatto sapere Palazzo Chigi, c'è stata una conversazione telefonica tra il presidente turco e Giorgia Meloni, durante la quale il premier italiano ha ringraziato il suo interlocutore per aver confermato la sua partecipazione all'attesissimo appuntamento internazionale. Le fonti di Ankara, sempre parlando del colloquio tra i due, si sono tuttavia soffermate su altri particolari. In primis su un desiderio espresso da Erdogan a Meloni: che Roma riconosca lo Stato palestinese. Tanti dossier scottanti, dunque, sul tavolo di Italia e Turchia.

Il colloquio tra Meloni ed Erdogan

Nel comunicato di Palazzo Chigi si legge che Meloni ha avuto una conversazione telefonica con Erdogan, e che i due hanno fatto il punto sulle relazioni bilaterali dei rispettivi Paesi nonché sugli scenari di crisi internazionali. È lecito supporre che, nel corso del dialogo, le parti abbiano toccato la questione ucraina, mentre è certo che si sia parlato della guerra nella Striscia di Gaza.

"Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdogan": inizia così la nota italiana, dove si legge che "in vista del vertice G7, il colloquio ha permesso di fare il punto anche sullo stato delle relazioni bilaterali e sui principali scenari di crisi internazionali". L'aspetto più rilevante riguarda però la conferma della presenza di Erdogan all'evento in programma il prossimo giugno in Italia: "Il presidente del Consiglio (Meloni ndr) ha colto l'occasione per ringraziare il suo interlocutore per aver confermato la sua partecipazione a Borgo Egnazia".

L'agenzia di stampa turca Anadolu si è soffermata su un altro punto chiave: come detto, Erdogan avrebbe espresso a Meloni il desiderio che l'Italia riconosca lo Stato palestinese. Durante la telefonata, ha informato la presidenza turca, il capo dello Stato turco ha osservato che l'Italia dovrebbe "unirsi alla giusta posizione" intrapresa da Spagna, Irlanda e Norvegia - che hanno riconosciuto la Palestina come Stato a pieno titolo - e stare così "dalla parte giusta della storia".

La posizione della Turchia

Erdogan ha evidenziato la necessità di aumentare la pressione da parte della comunità internazionale per fermare i "brutali attacchi" di Israele contro la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza e per "costringere l'amministrazione israeliana a rispettare il diritto internazionale". "La Turchia si aspetta che l'Italia riconosca la Palestina come Stato, assumendo una posizione giusta come Spagna, Irlanda e Norvegia", e che occorre "costringere l'amministrazione israeliana a rispettare il diritto internazionale", ha detto Erdogan a Meloni, secondo quanto riferito dalla stessa nota diramata dalla presidenza di Ankara.

Erdogan ha quindi affermato che, oltre a garantire un cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza, la priorità della Turchia coincide con il rilascio di prigionieri e detenuti e la consegna ininterrotta di aiuti umanitari a Gaza. "La priorità della Turchia è, oltre a un cessate il fuoco immediato permanente a Gaza, il rilascio degli ostaggi e dei detenuti" palestinesi, così come "la consegna di aiuti umanitari a Gaza senza interruzioni", ha informato Ankara.

Ricordiamo che, nelle scorse ore, Erdogan aveva criticato i Paesi a maggioranza musulmana per non aver agito in maniera comune contro l'attacco israeliano a Rafah costato la vita a decine di persone. "Ho alcune parole da dire al mondo islamico: cosa aspettate a prendere una decisione comune?", ha affermato parlando ai parlamentari del suo partito Akp. "Israele non è solo una minaccia per Gaza ma per tutta l'umanità.

Nessuno Stato è sicuro finchè Israele non seguirà il diritto internazionale e non si sentirà vincolato dal diritto internazionale", aveva tuonato il leader turco Erdogan, ripetendo l'accusa secondo cui Israele sta commettendo un "genocidio" a Gaza.

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