
L’arrivo all’Eliseo è previsto per le 15.45, con leader europei presenti al vertice sull’Ucraina che si ritrovano nel cortile del palazzo presidenziale francese per la foto di gruppo. Un momento che accompagna sempre summit di questo genere, ma questa volta va al di là del formalismo da cerimoniale e diventa anche il modo per veicolare un’immagine di unità dell’Europa davanti all’approccio poco collaborativo verso l’Unione europea della nuova amministrazione americana.
A Parigi, ospiti del presidente francese Emmanuel Macron, si ritrovano i capi di Stato e di governo di Germania, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Spagna, Olanda e Danimarca, insieme alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e al segretario generale della Nato Mark Rutte. “Una riunione - fa sapere l’Eliseo - che mira ad avviare consultazioni fra i dirigenti europei sulla situazione in Ucraina e sui temi della sicurezza in Europa”. Insomma, il tentativo di trovare una risposta diplomatica comune all’accelerazione diplomatica imposta da Donald Trump e che rischia di relegare l’Ue a un ruolo di secondo ordine rispetto a un eventuale tavolo negoziale. Proprio mentre i leader europei si riuniscono a Parigi, infatti, il segretario di Stato americano Marco Rubio è atteso in Arabia Saudita per incontrare a Riad la diplomazia di Mosca con cui iniziare a discutere della fine della guerra in Ucraina. D’altra parte, lo stesso Trump ha fatto sapere che il suo incontro con Vladimir Putin potrebbe avvenire “molto presto”.
Insomma, il tempo stringe. E l’Europa - ancora frastornata dalla dura presa di posizione del vicepresidente americano JD Vance alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco - prova a fare sintesi e trovare una posizione comune. Anche se , in verità, già sul formato del vertice di Parigi alcuni leader europei hanno manifestato dubbi. A partire dalla premier italiana Giorgia Meloni, secondo cui sarebbe stato più adeguato convocare un Consiglio europeo informale così da sedersi al tavolo con tutti i Ventisette (ma i tempi sarebbero stati più lunghi) e comunque non escludere i Paesi baltici o la Finlandia che per evidenti ragioni geografiche sono stati e sono i più coinvolti dal conflitto che ha seguito l’invasione della Russia in Ucraina. Peraltro, anche sull’intervento di Vance là premier italiana ha un approccio diverso dalla maggior parte dei leader Ue. D’altra parte, sono anni che Meloni rivendica di avere le stesse idee sulla presunta manipolazione di alcuni principi base della democrazia in nome di logiche main stream, con alcuni diritti e alcune libertà che - lo ha detto più volte la presidente del Consiglio - sono decise a tavolino. Insomma, nel merito Meloni ha trovato ragionevoli molte delle cose dette da Vance, di cui non ha apprezzato invece i modi aggressivi verso l’Europa e i toni pedagogici.
Sarà anche per questa non completa sintonia con la maggior parte dei leader europei che Meloni arriverà a Parigi a riunione iniziata. Formalmente per ragioni di agenda, avendo già in programma da tempo a Roma un intervento alla Conferenza dei prefetti e dei questori. Ma forse anche per dare un segnale e, magari, evitare la photo opportunity.
D’altra parte, sul format della riunione parigina Meloni non è la sola ad avere dubbi. L’Ungheria di Viktor Orban, per esempio, è tra i più critici. Tanto che il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó è arrivato a dire che “a Parigi si riuniscono i leader europei che vogliono bloccare gli sforzi di pace in Ucraina, sostengono la guerra e sono contrari a Trump”. Gettano invece acqua sul fuoco da Bruxelles. “L’incontro di oggi - spiega un portavoce della Commissione Ue - è stato convocato dal presidente Macron. Per quanto ci riguarda l’intenzione è quella di non escludere nessuno. Questo incontro rappresenta un punto di partenza e sarà seguito da diversi altri appuntamenti”.
Nel frattempo, appena atterrata nella capitale francese, von der Leyen spiega che “quelli di Parigi saranno colloqui cruciali” perché “la sicurezza dell’Europa è a un punto di svolta”. “Si tratta dell’Ucraina - aggiunge la presidente della Commissione Ue - ma anche di noi. Abbiamo bisogno di un approccio d’urgenza, abbiamo bisogno di aumento della difesa”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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