Caro direttore,
per la seconda volta in pochi giorni il Giornale pubblica in forma anonima una lettera circolata nella redazione del Tg3, senza peraltro lasciare traccia. E senza che nessuno replicasse o che ne nascesse una qualche discussione. E, infatti, si può essere d'accordo o meno sulla linea editoriale di un telegiornale, ma non si possono accettare ricostruzioni fantasiose. Come quella che si sarebbe verificata «la più grande fuga di colleghi nella storia del Tg3». La verità è un'altra. Nei sei anni della mia direzione, si sono trasferiti 13 colleghi (spesso per assumere incarichi prestigiosi o per fare altre esperienze professionali) e ne sono arrivati 17, tra i quali, molti avevano richiesto esplicitamente di lavorare nel nostro telegiornale. Un ricambio fisiologico nel corso di un periodo di tempo non breve che ha consentito un ampio rinnovamento e la valorizzazione di numerosi colleghi giovani. D'altra parte, se l'autore della lettera avesse riflettuto, non avrebbe fatto ricorso a un argomento così fallace come quello degli ascolti. Infatti, complessivamente, nel corso del 2015 gli ascolti risultano stabili rispetto a un anno fa, nonostante le consuete difficoltà proprie del periodo estivo. E il confronto con i dati dell'anno precedente è l'unico davvero attendibile, dal momento che la comparazione con quelli del 2010 equivale a paragonare l'età contemporanea con il mesozoico.
Non solo: l'articolo del Giornale finisce con l'alimentare un comico paradosso. Dopo aver elencato puntigliosamente tutte le ragioni che mi renderebbero invisa al premier, sostiene che lo stesso Renzi sarebbe favorevole alla mia candidatura a sindaco di Roma. Forse, come suggerisce qualcuno, da questo turbinio di voci maldicenze e bisbiglii dovrei sentirmi lusingata: fare un telegiornale indipendente può produrre la conseguenza di essere considerati, a giorni alterni, spudoratamente filogovernativi o aggressivamente antigovernativi.
E rendere perfino credibile che «cacciata dal Tg3 perché ostile a Renzi» diventi sindaco di Roma con l'affettuosa benevolenza dello stesso Renzi.Prendiamo atto che Bianca Berlinguer ha sfiduciato il suo anonimo caporedattore, cosa che né il Cdr né i colleghi del Tg3 avevano fatto, e le auguriamo buona fortuna come candidato sindaco. Stefano Filippi
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