"Dire che il reato di tortura vada abolito per consentire alle forze dell’ordine di lavorare meglio è offensivo nei loro confronti e legittima una pratica riprovevole. Comprendo che sia un lavoraccio per Giorgia Meloni doverla sparare sempre più grossa di Salvini ma stavolta è troppo". Laura Boldrini bacchetta severamente il leader di Fratelli d’Italia per quel post in cui proponeva l’abolizione del reato di tortura (peraltro provvedimento presentato al vaglio della Camera). Scatenando una rossa ondata di proteste. A partire da Nicola Fratoianni, fino a Maurizio Acerbo, passando – ovviamente – per l’ex presidente della Camera, oggi nella fila di Liberi e Uguali.
L’uscita incriminata della Meloni, a commento della duplice proposta di legge targate Fdi – depositate entrambe a Montecitorio – per aumentare le pene contro chi aggredisce le forze dell'ordine e abolire il reato di tortura, è la seguente: "Difendiamo chi ci difende: abbiamo presentato due proposte di legge per aumentare le pene a chi aggredisce un pubblico ufficiale e per abolire il
reato di tortura che impedisce agli agenti di fare il proprio lavoro”. Con chiusa finale: “Stiamo sempre dalla parte delle forze dell’ordine"E la Boldrini da che parte sta?
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