Un viceispettore della polizia di 35 anni, Christian Di Martino, lotta per la vita in un letto dell'ospedale Niguarda di Milano, dopo essere stato accoltellato in servizio. Il suo aggressore, un marocchino irregolare in Italia dal 2002, con numerosi precedenti penali, almeno 22 alias e tre ordini di espulsioni, è stato arrestato e si trova in carcere.
Tutto è successo mercoledì poco prima di mezzanotte alla stazione di Milano Lambrate. Nei verbali dei testimoni raccolti dal pm di turno Maura Ripamonti viene ricostruita la dinamica dei fatti. La Polfer nota un uomo in stato di agitazione, che sarà identificato come Hasan Hamis di 37 anni, che al binario 12 raccoglie grosse pietre dalla massicciata e le tira contro treni e passanti. Una donna italiana di 55 anni viene colpita da un sasso alla tempia e sanguina. Alza lo sguardo scioccata e nota gli agenti di due Volanti che stanno già arrivando, chiamati dai colleghi della Polfer. I poliziotti le indicano dove ripararsi e fanno allontanare altre persone in pericolo. La 55enne poi sviene, ma viene subito soccorsa. Sarà portata in codice verde al Fatebenefratelli, dove le metteranno tre punti di sutura alle testa.
Nel frattempo i poliziotti dell'Ufficio prevenzione generale tentano di bloccare il marocchino, che fa resistenza. Lo prendono di mira con il taser, ma la scarica non ha effetto a causa del giubbotto indossato dall'uomo che fa da barriera. A quel punto parte l'inseguimento sui binari. È Di Martino a raggiungere per primo Hamis e a buttarlo a terra, l'agente non sa che il fuggitivo ha un coltello con la lama lunga 20 centimetri nascosto nella manica. Nella colluttazione il vice ispettore viene ferito con tre coltellate, alla schiena e all'addome. Poi i suoi colleghi riescono a disarmare il marocchino, evitando il fendente fatale, e ad ammanettarlo. È finito a San Vittore con le accuse di tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale aggravata, lesioni su altri due agenti, porto del coltello e false attestazioni sull'identità. Il pm, che coordina le indagini della polizia, lo ha definito «estremamente pericoloso e violento» e ha inoltrato all'ufficio gip la richiesta di convalida dell'arresto e di custodia cautelare in carcere. Questa mattina Hamis verrà interrogato in cella dal gip Lidia Castellucci.
La Questura ha ricostruito i trascorsi dell'arrestato. È stato fermato per la prima volta a Napoli nel dicembre 2002. Ha precedenti per rapina aggravata, furto, lesioni, stupefacenti e sequestro di persona. È stato condannato per droga e per reati contro il patrimonio per cui dal 2013 al 2020 è stato più volte detenuto a Poggioreale e ad Ariano Irpino. Nei suoi confronti sono stati emessi due decreti di espulsione, nel 2004 e nel 2012, dal prefetto di Napoli e un terzo dal prefetto di Avellino nel 2023. Nel 2021 è stata anche avviata la procedura di identificazione presso il consolato marocchino, che però non ha mai dato riscontri. Non era mai stato segnalato a Milano, mentre il fermo più recente è del 5 maggio a Bologna, dove è stato denunciato dalla Polfer per resistenza e per il possesso di un rasoio.
Di Martino è stato trasportato in codice rosso al Niguarda, dove è stato operato d'urgenza dal Trauma Team. Ha riportato una grave emorragia interna e lesioni agli organi, con danni a un rene, al duodeno, a un polmone, alla milza e ai grandi vasi di torace e addome. Nella notte è stato sottoposto a diversi interventi durati quasi 7 ore, andando più volte in arresto cardiaco, e ha ricevuto 70 sacche tra sangue e plasma. Resta in terapia intensiva in prognosi riservata, in condizioni critiche ma stabili.
La Questura ha ringraziato i medici per essere intervenuti «tempestivamente per salvare la vita» dell'agente. Il vice ispettore ha ricevuto la visita del capo della polizia Vittorio Pisani e del ministro dei Trasporti Matteo Salvini.
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