Liliana Resinovich, parla Sterpin: “Eliminata perché voleva lasciare casa”

Sequestrati molti oggetti in casa del vedovo di Liliana Resinovich. Per i suoi legali, l’indagine è “atto dovuto”

Liliana Resinovich, parla Sterpin: “Eliminata perché voleva lasciare casa”
00:00 00:00

Non è morta per caso, ma perché ha palesato le sue intenzioni”. Esordisce così Claudio Sterpin a Sky Tg24, nel commentare la prima iscrizione nel registro degli indagati relativa all’omicidio di Liliana Resinovich, con la quale ha sostenuto sempre di aver avuto una relazione che, nei giorni successivi alla scomparsa li avrebbe dovuti portare a una gita fuori porta a Umago prima e alla convivenza poi. “Potresti diventare la terza signora Sterpin”, l’uomo afferma di averle detto questo.

Liliana Resinovich è scomparsa la mattina del 14 dicembre 2021 da Trieste, venendo ritrovata cadavere tre settimane più tardi nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico giuliano. Dopo le prime indagini per sequestro di persona, per cui è stata richiesta archiviazione per suicidio, le indagini sono riprese per omicidio a seguito delle opposizioni presentate dai famigliari Sergio e Veronica Resinovich, rispettivamente fratello e nipote della donna, e del vedovo Sebastiano Visintin. Quest’ultimo, l’8 aprile 2025, è stato iscritto nel registro degli indagati.

Il marito sapeva tutto di noi, era informato anche da parte di lei. Hanno litigato. Liliana è stata eliminata perché voleva lasciare casa”, ha proseguito Sterpin. Visintin era stato raggiunto dagli inquirenti nella sua casa di via Verrocchio e lì è avvenuto un sequestro con diverse suppellettili.

L’ipotesi del fratello Sergio

Non sono mai contento del male altrui, ma auspicavo una svolta del genere. Ora l’inchiesta inizia davvero e ho fiducia negli investigatori”, ha commentato Sergio Resinovich, che all'indomani della perizia Cattaneo aveva chiesto a gran voce “indagateci tutti”.

In un’intervista al Messaggero, Sergio ha spiegato la sua ipotesi rispetto a Visintin, ovvero che “Liliana se ne voleva andare, ricominciare una vita con Claudio Sterpin e questo lo avrebbe messo nei guai. Tre giorni dopo la scomparsa mi ha telefonato, proponendomi di vederci al suo laboratorio di coltelli. Sale in auto e mi informa: ‘Prendo 560 euro di pensione al mese, senza Lilly non riesco a vivere’. Ma dico, prima della questione economica preoccupiamoci di ciò che può essere successo a mia sorella. Proprio quella sera ho parlato per la prima volta con Claudio, il giorno dopo sono stato a casa sua e mi ha raccontato della loro storia”.

Al Messaggero, Sergio Resinovich ha ribadito cosa avesse provocato il contrasto al cognato, cioè “le sue affermazioni contraddittorie, il fatto che abbia preso tempo prima di sporgere denuncia, i depistaggi. E soprattutto secondo me ha un movente: non voleva perdere il controllo su di lei, né la stabilità economica che gli garantiva il rapporto”.

Cosa è stato sequestrato

A Visintin sono stati sequestrati diverse decine di arnesi, più di 700 dice Il Piccolo, ovvero coltelli - l’oggetto della sua attività di arrotino per arrotondare, attività che prima avrebbe svolto in un laboratorio e successivamente in casa - ma anche forbici, un paio di guanti e un maglione. L’opinione pubblica si interroga moltissimo su questo sequestro, ma l’attività degli inquirenti è top secret e forse solo a indagine chiusa si conoscerà il nesso tra sequestro e ipotesi degli investigatori.

La difesa: “Atto dovuto”

Come riporta l’Agi, nel dibattito sono intervenuti anche gli avvocati di Visintin, Paolo e Alice Bevilacqua, che hanno spiegato come l’iscrizione nel registro degli indagati del loro assistito, passato da parte lesa a indagato, sia un “atto dovuto”: “Lo scenario degli elementi di prova raccolti è da noi conosciuto e non sappiamo quale strada investigativa ulteriore voglia percorrere la Procura. Soprattutto, fiduciosi, come sempre, e nonostante tutto, di quello che sarà un atteso approdo della verità e che, per quanto ci riguarda, ci vede sereni perché assolutamente estranei dall'ipotesi delittuosa odierna, ci chiediamo però: perché proprio Sebastiano? Perché solo lui? Attendiamo di conoscere risposta alle nostre domande e di leggere le motivazione di questa inaspettata virata di indagine”.

Visintin in Austria

Intanto ieri Visintin si è recato in Austria, pare di buon mattino, evitando così l’assalto dei giornalisti.

L’uomo si sarebbe recato a Villach, per una gita fuori porta con amici: “Sono venuto a riposarmi, non sto bene, oggi mi sento un po’ meglio, ho anche qualche problema fisico - ha chiarito - Pensavo di essere indagato, non mi aspettavo però di essere l'unico indagato”.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica