Una lunga malattia s'è portato via Giancarlo Ragazzi, l'architetto di Berlusconi. Ragazzi, assieme a un'équipe di amici, ha sempre lavorato a fianco del Cavaliere. Ha progettato Edilnord, Milano2, Milano3, il Girasole, Milano Visconti e il terzo anello di San Siro.
L'incontro che cambia la vita di Ragazzi è nel 1963. Berlusconi ha appena fondato la Edilnord Sas ma la passione per l'immobiliare lo ha già pervaso da tempo. È di due anni prima, infatti, l'acquisto di un terreno in via Alciati a Milano. Ma il Cavaliere pensa molto più in grande. Vuole metter su un quartiere, anzi, una città modello di 4mila abitanti. «La voglio senza auto o quasi», ripeteva allora Berlusconi. Il cantiere apre a Brugherio e i primi condomini sono pronti in men che non si dica. Uno dei primi appartamenti viene acquistato dal fratello di Giancarlo Ragazzi e la vita di quest'ultimo cambia in fretta. Giancarlo è appena uscito dall'università ma il Cavaliere punta su di lui e altri giovani architetti: Giulio Possa, compagno di scuola di Berlusconi, Giuseppe Marvelli, Antonio D'Adamo ed Enrico Hoffer, che poi curerà la parte paesaggistica di Milano 2. Tutti colleghi universitari che fino ad allora avevano fatto piccoli lavoretti.
Ma Berlusconi li vuole tutti attorno al tavolo per la sua grande intuizione: nei 710mila metri quadrati nel comune di Segrate sorgerà una nuova città. Ragazzi e gli altri si mettono al lavoro. Berlusconi è con loro: ascolta, approva, consiglia, dice la sua: «Voglio il verde, tanto verde. E poi tre vie: una per le auto, una per le biciclette, una per i pedoni». Tre vie che non si intersecano quasi mai. Ecco l'intuizione geniale. «E poi vorrei delle case belle, moderne, funzionali». La penna di Ragazzi e gli altri disegnano 28 residenze, un centro residenziale, un centro direzionale, uno sporting club, un albergo, un residence, un centro religioso, una scuola; più la posta e un parco giochi. Ok, si approvi. Partono le ruspe e tra il 1970 e il 1979 Milano ha la sua Milano 2. Un successo.
Perché quindi non replicarla? La Edilnord, che intanto è diventata Edilnord Progetti Spa, dà mandato a Ragazzi di fare anche Milano 3, questa volta a Basiglio. 3.300 case, 7mila abitanti, 3 scuole materne, una scuola elementare, una scuola secondaria e diversi campi da gioco. E poi: centri commerciali con oltre 40 negozi, banche, alberghi, supermercati e servizi pubblici. Hoffer ricorda: «Berlusconi era attivissimo, partecipava alle nostre riunioni, diceva la sua e ha sempre avuto un ruolo significativo. Un suo pallino? Voglio che i bambini possano andare a scuola a piedi diceva». Milano 2 e 3 funzionano. E funziona pure l'«équipe dei Ragazzi».
I quali, a Berlusconi, sono ormai legati a filo doppio. Quando il Cavaliere, nel '86, compra il Milan, lo porta in cima al mondo: 29 trofei in 31 anni. Nel 1990, in occasione dei Mondiali, si pensa di rinnovare lo stadio di San Siro. E ancora una volta Berlusconi bussa alla porta di Ragazzi: «Facciamo un anello in più?».
Per una settimana Ragazzi, Hoffer e Paolo Berlusconi girano gli Stati Uniti per studiare gli stadi più moderni e capienti. Al ritorno, il progetto, firmato proprio da Giancarlo Ragazzi, Enrico Hoffer e dall'ingegnere Leo Finzi, ha l'ok. La scala del calcio cambia volto. Quello di Ragazzi che ora non c'è più.
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