È morta oggi a 92 anni Barbara Bush, first lady degli Stati Uniti dal 1988 al 1992, dopo aver rinunciato alle cure contro la grave malattia ai polmoni e per i problemi cardiaci che la affliggono da oltre un anno.
L'incontro con George Bush sr
Barbara Bush, moglie di George H.W. Bush, nasce l’8 giugno del 1925 a Manhattan da Pauline e Marvin Pierce, editore di riviste popolari femminili, mentre Franklin Pierce, 14 ° presidente degli Stati Uniti era un loro lontano antenato. A 16 anni, durante le vacanza di Natale, incontra George Herbert Walker Bush in occasione di un ballo e, nel 1945, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, i due si sposano. Lui aveva combattuto come pilota e, a ognuno dei suoi aerei, aveva dato il nome Barbara. Negli anni successivi i Bush avranno 6 figli, 14 nipoti e 6 bisnipoti. I più famosi sono George W. Bush jr che sarà presidente degli Stati Uniti dal 2000 al 2008 e Jeb Bush, governatore della California dal ’99 al 2007. La secondogenita, Robin, invece, muore di leucemia nel 1953, a soli 4 anni.
Barbara Bush 'Second Lady'
I Bush, nel 1950, si trasferiscono in Midland, in Texas, dove George diventa un magnate nel settore petrolifero e negli anni ’60 inizia la sua carriera politica. Barbara continua a occuparsi della crescita dei loro figli e appare solo occasionalmente negli eventi della campagna elettorale del marito ma tesse una serie di relazioni pubbliche con le sue opere di beneficenza. Il presidente Nixon nomina suo marito ambasciatore alle Nazioni Unite. Incarico che ricopre dal 1971 al 1973, mentre Gerald Ford lo vuole come capo dell'ufficio diplomatico nella Repubblica Popolare Cinese e, solo tre anni dopo diventa capo della Cia. È in questo periodo che Barbara, trascurata dal marito, inizia a soffrire di depressione, trascorre molto tempo in Cina e decide di fare volontariato in una casa per anziani. Nel 1980 Ronald Reagan, dopo averlo sconfitto alle primarie repubblicane, sceglie George Bush come suo vicepresidente, nonostante le divergenze avute con Barbara sul tema dell’aborto. Negli anni da “Second lady” (moglie del vicepresidente Usa), si distingue dalla First Lady, Nancy Reagan, per il look. “Le persone che sono sempre preoccupate di come stanno i loro capelli, sono davvero noiose”, era solita affermare. Barbara è più attenta a occuparsi del tema dell’alfabetizzazione e del problema dei senzatetto. “Non è quello che succede alla Casa Bianca a fare grande la nazione, ma quello che succede in ogni casa e in ogni famiglia americana”, diceva ribadendo l’importanza della lettura tanto da fondare la Barbara Bush Foundation for Family Literacy. Diverse scuole, biblioteche e ospedali, sparse in tutto il Paese, portano il suo nome.
Gli ultimi anni di Barbara Bush
Quando diventa First Lady si stupisce per il netto cambiamento dello stile di vita e si rifiuta di usare la limousine e, insieme al marito decide di soprannominare l’areo presidenziale "Bright Star", in onore alla fondazione benefica contro la leucemia, nata dopo la morte di sua figlia Robin. Nel corso della la campagna presidenziale del 1992 si attira nuovamente le ire della destra repubblicana per le sue dichiarazioni a favore del diritto all’aborto. "Odio gli aborti, ma non potevo fare quella scelta per qualcun altro", dirà. Nel 1994, dopo aver lasciato la Casa Bianca, cerca di dissuadere suo figlio George W a candidarsi a governatore del Texas ma lui si presenta ugualmente e riesce a sconfiggere il suo avversario.
Nel 2006, quando l’uragano Katrina si abbatte sugli Stati Uniti, la Bush si adopera con donazioni benefiche per aiutare le popolazioni colpite. Nel 2010, intervistata da Larry King, parlando dell'ex governatore dell'Alaska Sarah Palin, dichiara: "Mi sono seduta accanto a lei una volta, ho pensato che fosse bellissima, e penso che sia molto felice in Alaska, e spero che resterà lì". Quando anche l’altro suo figlio, Jeb, si candida alle primarie repubblicane per tentare la corsa alla Casa Bianca, sarcasticamente commenta: “Abbiamo avuto abbastanza Bush”, anche se poi è apparsa al suo fianco durante la campagna elettorale.
Anche per Donald Trump non usa parole tenere:“Non comprendo – diceva – come le donne possano votare con lui”. E ancora: “Non penso che sia sano per il Paese che ognuno ritenga di avere principi morali migliori degli altri”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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