Adesso Pechino congela gli ordini da Boeing. E lancia l'"autarchia" contro i brand americani

Stop alle commesse degli aerei, sos Ryanair. McDonald's, Nike, iPhone e Starbucks scalzati da Mixue, Anta, Huawei e Luckin

Adesso Pechino congela gli ordini da Boeing. E lancia l'"autarchia" contro i brand americani
00:00 00:00

L'escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina minaccia i marchi americani sul mercato del Dragone, dove i consumatori prediligono sempre più i prodotti nazionali, mentre Pechino blocca le consegne di nuovi aerei Boeing e Xi Jinping prosegue il tour nel sud-est asiatico per rafforzare i legami con i paesi della regione in funzione anti-Trump. Dopo il Vietnam il presidente cinese è arrivato in Malaysia, puntando ad «approfondire la cooperazione strategica ad alto livello che è nell'interesse di entrambi i Paesi e favorisce la pace, la stabilità e la prosperità nella regione e nel mondo».

Lo scopo di Xi a Kuala Lumpur è quello di far «promuovere gli scambi e l'apprendimento reciproco tra le civiltà, portando la costruzione di una comunità Cina-Malaysia con un futuro condiviso a un nuovo livello». Intanto Pechino ha ordinato alle sue compagnie aeree di non accettare ulteriori consegne di jet Boeing - come fa sapere Bloomberg - e di «sospendere qualsiasi acquisto di attrezzature e componenti aeronautici da aziende statunitensi». Con i nuovi dazi i costi per gli aerei e la relativa componentistica di Boeing «sono significativamente aumentati», rendendo le nuove consegne «non più sostenibili» da un punto di vista finanziario.

La situazione di stallo sulle tariffe segna una grave battuta d'arresto in un mercato che un tempo rappresentava quasi un quarto delle consegne del colosso di Seattle (mentre il numero uno di Ryanair Michael O'Leary al Financial Times dice che se verranno imposti dazi sui 25 aerei che dovrebbe ricevere da Boeing a partire da agosto, «è molto probabile che ne ritarderemo la consegna»).

Ma non è solo Boeing a risentire delle tensioni commerciali: dagli smartphone al fast food, i principali marchi americani stanno rapidamente perdendo quote di mercato a favore dei rivali interni. Apple, Starbucks, Nike, L'Oréal e Tesla hanno segnalato cali nelle vendite, mentre catene locali come Huawei, Luckin Coffee e Mixue guadagnano terreno grazie al crescente orgoglio nazionale. Molti consumatori dicono di non sentire la mancanza dei prodotti a stelle e strisce, come il 29enne Chris Jia, designer grafico del Fujian: è cresciuto guardando cartoni animati americani e giapponesi e conserva ancora action figure di Transformers e personaggi di Toy Story nella sua libreria, ma quest'anno non ha visto nessun film di Hollywood. E punta su marchi locali pure per gli elettrodomestici o l'abbigliamento sportivo. «I miei amici dicono che la nostra vita non sarà influenzata così tanto dalla guerra commerciale perché non dipendiamo dai prodotti Usa - sottolinea - A pensarci bene, hanno ragione».

Anche il caso del film d'animazione Ne Zha 2, che ha superato gli incassi globali della maggior parte dei film più popolari al mondo spinto, simbolizza questo momento di riorientamento. Il tutto mentre la China Film Administration ha annunciato che «ridurrà moderatamente il numero di film statunitensi importati», causando scossoni a diverse società in Borsa tra cui Walt Disney, Comcast, Sony Group, Paramount Global e Netflix.

Nel contesto attuale, lo stop parziale ai film americani rischia di colpire uno dei pochi settori dei servizi in cui gli Stati Uniti vantano un surplus verso la Cina. E pur se il cinema rappresenta una parte molto più piccola di questo commercio rispetto ad altri settori, pochi ne eguagliano il peso simbolico.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica