"Governo forte oppure si vota". Salvini e Di Maio ancora divisi sul programma

Il leader leghista: "Con il M5s certe posizione restano lontane". E sull'accordo: "Di Maio ottimista? Io sono anche realista..."

"Governo forte oppure si vota". Salvini e Di Maio ancora divisi sul programma

"A Bruxelles qualcuno minaccia, qualcuno ricatta, qualcuno manda messaggi indegni di un momento democratico e quindi o nasce un governo forte o, se come è possibile perchè siamo due forze diverse rimangono delle distanze su diversi temi, responsabilmente l'unica soluzione è restituire la parola agli italiani". Nel giorno dello scontro con la Commissione europea che per voce del vice presidente Valdis Dombrovskis ha chiesto all'Italia di "mantenere la rotta su debito e immigrazione", Matteo Salvini ha ribadito la necessità di dare al Paese un governo saldo. L'operazione è tutt'altro che semplice. Ed è ancora tutta in salita. "Ci sono alcuni temi su cui le posizioni ancora sono lontane - ammette il leader leghista a Repubblica Tv - è chiaro che non possiamo andare a Bruxelles con un governo che rappresenti due idee lontane".

In serata Salvini hanno nuovamente incontrato Luigi Di Maio. Si sono dati un appuntamento in un luogo lontano da Montecitorio, forse anche per sfuggire ai flash dei fotografi. È l'ennesimo tentativo di definire gli accordi per la nascita di un governo governo gialloverde. Poco prima il leader pentastellato si era presentato in diretta Facebook ostentando sicurezza. "Se riusciamo a chiudere il contratto, a mettere tutti i temi che servono, se ci riusciamo... sarà una bomba", aveva appena detto. Di lì a pochi minuti, intercettato da Repubblica Tv, Salvini si è dimostrato un tantino più negativo: "Anche io sono ottimista, ma i giorni passano e sono anche realista...". "La Lega e il Movimento 5 Stelle sono forze serie - ha spiegato il leader del Carroccio - se c'è un accordo con un governo forte che parte poi sui nomi si trova la quadra". Mentre alcuni punti chiave del programma sono stati messi a punto, altri sono ancora in alto mare. E Salvini sa molto bene che l'Italia non può "andare a Bruxelles con un governo che rappresenti due idee lontane".

Tornando alla Camera, dopo l'incontro con Salvini, anche Di Maio ha ammesso che persistono ancora forti divisioni sul partito. "È andato tutto bene...

il punto nevralgico è il contratto", ha detto ai cronisti il capo politico del Movimento 5 Stelle. "Lì ci sono alcune cose da chiarire - ha, poi, continuato - se c'è accordo su quello si fa il governo. Non è un problema di nomi ma di temi. Si deve avere il coraggio per andare fino in fondo".

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