Mentre Andrea Crippa spalanca le porte della Lega al generale Roberto Vannacci, Matteo Salvini le chiude. Almeno per ora. «Non ho mai proposto nessuna candidatura al generale Vannacci per le europee» ha detto il vicepremier ai microfoni di Rtl 102.5. Un passo indietro dettato dalle polemiche? - chiediamo ad ambienti molto vicini al ministro dei Trasporti - «No, non abbiamo mai parlato di una candidatura» rispondono perentori, quasi infastiditi. Eppure, Andrea Crippa, il vice di Salvini, ne ha parlato apertamente. Anzi, proprio con noi de Il Giornale insiste e rinnova l'invito: «Le porte per Vannacci sono sempre aperte perché le sue idee sono condivisibili con quelle della Lega. Quello che ha scritto Vannacci sul tema dell'Europa, sul pensiero unico, sull'ambiente, sugli immigrati è quello che dice la Lega da vent'anni». Ma il capitano, però, rallenta e si allontana dal generale tanto discusso. Forse anche troppo a causa del suo libro autoprodotto il mondo al contrario. Libro che Salvini ha prontamente acquistato e che, per ora, lascia in disparte sulla scrivania. «È il calcio mercato estivo per occupare le pagine dei giornali» - ha detto Salvini - «Mi sono impegnato a leggere il libro, poi ci saranno dei passaggi che condividerò, ne ho letto degli stralci sulla giustizia, sull'immigrazione, sulla sicurezza, ce ne saranno altri che non condividerò, perché l'omosessualità non è qualcosa contro natura ma è qualcosa che è. Però la libertà per me viene prima di tutto» dice Salvini, che aggiunge come sia sbagliato linciare «un generale della Folgore che ha portato alto l'onore dell'Italia all'estero». Un valore che più di un luogotenente del Carroccio vorrebbe sfruttare fra qualche mese in vista delle elezioni per il rinnovo del parlamento europeo di giugno 2024. E allora perché temporeggiare? «Perché ancora non abbiamo parlato di liste» ci dice Andrea Crippa, che allontana l'ipotesi di pressioni esterne su Matteo Salvini al fine di non imbarcare sul carro della Lega il generale: «nessuna interferenza». Ha rinunciato per evitare di innervosire Giorgia Meloni e gli alleati? «Non capisco perché Giorgia Meloni dovrebbe innervosirsi qualora noi dovessimo candidare Vannacci, noi non ci innervosiremmo di nessun candidato di Fratelli d'Italia». Crippa poi precisa: «Attenzione, Salvini non ha detto «della candidatura di Vannacci non se ne parla», ha solo detto che non gliel'ha mai proposta perché ancora non abbiamo ragionato sulle liste. È un'altra roba. E poi Vannacci è ancora un generale dell'esercito».. «Mi viene in mente Umberto Bossi quando mandava avanti Roberto Maroni a trattare e poi il giorno dopo smentiva ci dice un autorevole parlamentare leghista - È il gioco delle parti, è un modo di sondare il terreno. Piuttosto che farci portare via i voti da Alemanno lo candidiamo noi». Gianni Alemanno, già sindaco di Roma, non ne fa mistero: «Per me è un grande onore partecipare alla presentazione che il generale Vannacci farà del suo libro a Roma il 22 settembre».
Ha detto, aggiungendo anche che «sarà un'occasione importante per dare un'articolata risposta alla demonizzazione delle idee del generale». E nella Lega già si chiedono se sarà anche l'occasione per presentare ufficialmente la candidatura tra le fila di Alemanno. Un fatto sembra certo: Vannacci deve decidere da quale porta entrare.
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