Energia, tecnologia, sostenibilità. La ripartenza post coronavirus passa da qui, parole che sono state il tema dell'evento «Axpo Energy Summit» che aveva come ospite d'onore Carlo Cottarelli. E se è vero, come ha detto l'ad di Axpo Italia Simone Demarchi, che «è impossibile quantificare il danno della crisi, ma investire sulla salvaguardia ambientale è la miglior ricetta per il futuro», il professore economista mette qualche punto di domanda sull'operato di governo, giusto prima di andare alla Camera per l'audizione sul Decreto Rilancio: «Conte ha fatto bene a lanciare molti cuscini ai cittadini per attutire la caduta economica, ma senza spinta propulsiva serve a poco. E io di spinta non ne vedo molta». Insomma: si parte dal Pil, «la cui caduta il governo quantifica in un deficit di 173 miliardi, quindi un meno 10,4%. Ma per me sarà molto peggio». E poi si passa a quello che non è stato (ancora) fatto, soprattutto per ridare potere d'acquisto al portafoglio vuoto degli italiani: «I primi interventi sono stati giusti, ma se va bene è stato reintegrato l'80 per cento di quanto è stato perso. Quel 20 per cento che manca ai cittadini non lo ridà più nessuno. In più gli interventi sono provvisori, durano un paio di mesi, arrivano a fine agosto al massimo con la cassa integrazione. Ma poi?».
Poi il rischio vero è che i conti diventino un incubo, se non si fa subito un progetto serio di investimenti più che di incentivi. Va bene i monopattini elettrici insomma, ma con quelli non si mangia: «La prima emergenza da risolvere è rimettere in moto la macchina produttiva - chiarisce Cottarelli -, oltre che dare alle persone soldi da spendere. Senza domanda, gli effetti sono disastrosi. E ci vogliono misure di carattere definitivo. I soldi? Ci sono. Per esempio quelle decine di miliardi di investimenti pubblici che sono fermi: basta dare un'accelerata e sono disponibili. In pochi mesi, non in anni».
E ci sono anche i soldi dell'Europa, «che stavolta ha finalmente reagito in modo diverso rispetto alle precedenti crisi, in un momento che ha mostrato a cosa si andrebbe incontro se si volesse fare le cose da soli». Miliardi, tanti, arriveranno. E vanno appunto investiti: «Serve un piano concreto, a lungo termine, nel solco di quel Green Deal di cui si parla. E si tratta di sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica: bisogna dare alla gente di nuovo il potere di spendere i soldi e far girare l'economia».
Cosa che il Decreto Rilancio, secondo Cottarelli, non fa: «È troppo lungo, in certi punti poco comprensibile e comunque troppo difensivo. Non vedo riforme e neppure programmi: gli unici che ho sentito da Conte erano nell'intervista al Corriere, e adesso vediamo la relazione di Colao. Ma parlare non basta più: bisogna fare».
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