Alghe, una sorpresa verde a tavola

Sono vitaminiche, colorate e nutrienti. Alcune made in Italy. I superchef le amano

Alghe, una sorpresa verde a tavola

Già negli anni '60 la Fao indicava le alghe come cibo del futuro, in grado di sfamare una popolazione che nel 2024 probabilmente raggiungerà gli 8 miliardi di abitanti. Crescono in condizioni avverse, necessitano di poca acqua e nessun fertilizzante ma sono estremamente ricche di nutrienti, vitamine e sostanze benefiche come antiossidanti e omega 3. Più «spendibili» degli insetti (che arriveranno a gennaio 2018 per legge Ue circondati da un sano scetticismo) e di fatto sdoganate attraverso la cucina orientale, ora sembra arrivato il loro momento. Infatti sono sane, sostenibili, colorate e fotogeniche, un vero superfood amato dai giovani e da chi cerca nell'alimentazione un sostegno a benessere e salute.

Ma la vera novità è che sono oggi anche made in Italy, con tante startup e piccole aziende che le coltivano, dal Veneto alla Lombardia alla Sardegna. E assicurano controlli rigorosi sulla produzione e sulla eventuale presenza di metalli pesanti e contaminanti. Rosse, blu, verdi o brune, ce ne sono decine di migliaia di varietà diverse e con un gusto e uso particolare.

Si dividono in macroalghe, quelle marine raccolte tradizionalmente in Bretagna, Galizia e Irlanda. Decise e sapide, danno un'impronta a una cucina che si vuole sempre più terreno di sperimentazione, e i soliti stellati, da Cannavacciuolo a René Redzepi, si sono cimentati sul tema.

E in microalghe, organismi vegetali unicellulari acquatici che sono un concentrato di proteine fibre e nutrienti. Se negli anni scorsi erano spesso protagonisti di integratori alimentari, oggi scendono in cucina anche in accoppiate insolite: dalla pasta di spirulina, verdissima, al gelato blu, all'hamburger alla clorella, a un particolarissimo e croccante bacon di palmaria palmata inventato da un'azienda olandese.

Cibo povero anche nella nostra tradizione (basti pensare alle Zeppole napoletane, le frittelle con le alghe che si trovano in molte pizzerie), come tutti i cibi poveri (nelle isole Aran in Irlanda hanno salvato gli abitanti dalla carestia delle patate nell'Ottocento) torna da re sulle nostre tavole.

Ecco quali sono e che aspetto hanno questo alimenti pronti ad arrivare sotto nuove forme nei nostri piatti. Prima di quanto ci aspettiamo.

(Photo Credit: algheria.it)

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