Allerta smog, c'è la stretta su Milano

Limitazioni da oggi. Scontro sui dati. Sala: "Terzi più inquinati al mondo? Non è serio"

Allerta smog, c'è la stretta su Milano
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Si litiga per l'aria sporca e pericolosa di Milano e dintorni. E mentre i cittadini assistono ad un rimpallo di responsabilità politiche, scattano le misure di primo livello nelle province che hanno raggiunto almeno il quarto giorno consecutivo di polveri sottili oltre la soglia di guardia, cioè Milano, Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia.

Dunque, da oggi, riscaldamento abbassato a 19 gradi in casa e nei negozi, niente camini accesi, niente fuochi all'aperto. Nelle stalle è vietato spandere i liquami di allevamento salvo iniezione e interramento immediato. Sulle strade si fermano i veicoli più inquinanti. Dalle 7,30 alle 19,30, week end compreso, stop a Euro 0 e 1 di qualsiasi alimentazione, Euro 2, 3 e 4 a gasolio, compreso i camion. Fermi anche gli Euro 0 e 1 a Gpl e metano, senza deroghe. A queste misure si potrebbe aggiungere la danza della pioggia, che dovrebbe arrivare tra qualche giorno.

Il maltempo sarebbe il vero toccasana perché abbasserebbe i livelli di inquinamento sono in crescita da settimane. Ieri, a Milano centro, le polveri più sottili, hanno toccato la quota record di 136 microgrammi (a fronte dei 15 della media giornaliera fissata come obiettivo dall'Oms). E l'ultimo rapporto dell'Agenzia Europea per l'Ambiente stima che i decessi per le polveri sottili siano oltre 52.300 l'anno. I cittadini rispolverano le mascherine per proteggersi e Carlo Monguzzi, consigliere comunale di Europa Verde, definisce l'aria «tossica» e parla di «scandalo su cui il Comune irresponsabilmente non informa e non dà precauzioni sanitarie».

La polemica impazza in una delle città più inquinate del mondo, Milano. Lo dice il sito svizzero svizzero IQAir. Domenica, nella sua classifica in tempo reale dello smog in 95 città mondiali particolarmente a rischio, indicava Milano fra le quattro più inquinate del mondo, dietro solo a Dacca in Bangladesh, Lahore in Pakistan e Delhi in India. Un primato negativo che ha fatto saltare i nervi prima di tutto al sindaco. Che minimizza a parole ma non con lo sguardo, decisamente preoccupato. «Sono rivelazioni estemporanee fatte da un ente privato che ogni tanto tira fuori queste cose, siamo seri», ha tagliato corto Beppe Sala, «Arpa dice che l'aria è migliorata anche se io sostengo non abbastanza. Stiamo chiamando anche Regione Lombardia al tavolo, Milano da sola può fare fino a un certo punto».

La risposta del governatore non si fa attendere: «È un dato di fatto che coinvolge tutta la pianura padana - ha sottolineato Attilio Fontana - senza pioggia né vento si crea quello che abbiamo visto negli ultimi giorni». E adesso si comincia con le restrizioni.

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