Un'altra piscina, un altro bocchettone, un'altra tragedia che ha strappato un ragazzino alla sua famiglia. Stavolta è successo in Sardegna, ad Orosei, sulla costa centro-orientale in provincia di Nuoro. Era circa mezzogiorno quando Richard Mulas, 7 anni, giocava con i suoi amichetti nella piscina di un albergo di via Del Mare, quella del residence Gli Ulivi dove lavora la sua mamma; la piscina è in condivisione col residence adiacente, il Rifugio. Secondo la ricostruzione più attendibile a un certo punto il piccolo si è messo davanti a un bocchettone infilandoci la mano ed è stato risucchiato sul fondo della vasca.
Sulle prime nessuno si è accorto che era sparito sott'acqua. Solo quando il suo corpicino è riemerso un turista si è accorto della tragedia, e a quel punto tutti gli adulti presenti nei paraggi si sono immediatamente precipitati a soccorrerlo. Ma Richard purtroppo era già privo di sensi e a quel punto sono stati immediatamente chiamati i soccorsi: i medici del 118 per circa un'ora hanno cercato di far ripartire il suo cuore prima di arrendersi e constatare che per lui non c'era più nulla da fare.
Il bimbo aveva accompagnato la mamma, una signora ecuadoriana che come detto lavora in quella struttura. Il papà invece è italiano di Irgoli e tutti sono residenti in Ogliastra. Una volta constatato il decesso sono stati proprio i genitori, insieme al personale dell'hotel, a chiamare i Carabinieri della stazione di Orosei: questi ultimi hanno poi svolto gli accertamenti di rito insieme al medico legale e al pm ascoltando anche alcuni testimoni per ricostruire la vicenda. Ovviamente, al fine di stabilire eventuali responsabilità penali, sarà importante sapere se fosse previsto e se fosse attivo un servizio di sorveglianza da parte di un bagnino, nonché capire il funzionamento del bocchettone e gli stati della manutenzione dell'impianto. In questa estate maledetta quella di Richard è la terza morte in piscina nel giro di pochi mesi. La sua vicenda ricorda drammaticamente quella di Sperlonga: anche in quel caso a provocare la morte di una 13enne fu il risucchio di un bocchettone. E anche in un campeggio in provincia di Savona stava per succedere la stessa cosa, in quel caso un bambino di 9 anni riuscì a salvarsi solo grazie all'intervento tempestivo del bagnino e di due infermieri.
Ma da dove nasce il pericolo? Premesso che ogni situazione va valutata singolarmente, il problema di molte vecchie piscine sta nella presenza di un solo bocchettone sul fondo che aspira l'acqua con una potenza in grado di intrappolare chiunque, a maggior ragione i bambini.
Quelle nuove invece, in ossequio alle prescrizioni di una normativa che ha recentemente stabilito alcuni parametri di sicurezza da rispettare, vengono costruite con due bocchettoni: se qualcuno finisce su uno dei due resta comunque in funzione l'altro diminuendo la potenza e l'effetto ventosa sul primo. Nei prossimi giorni saranno comunque gli inquirenti a fare luce sulle cause: ora è solo il momento delle lacrime per un'altra giovane vita spezzata.
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