Negativo in Italia, quando è arrivato in Africa ha scoperto di essere positivo. Ora la domanda è se i positivi italiani che si trovano in altri Paesi vengano «estradati» oppure no. È un altro imprenditore di Oriago di Mira, un comune della Riviera del Brenta, nel veneziano, che partito per l'Africa è stato trovato positivo al tampone. A raccontare la storia è il Corriere del Veneto e a destare preoccupazione è un evento di una settimana fa a cui l'imprenditore, avrebbe partecipato.
Una cena in un ristorante dove c'erano molte altre persone.
L'imprenditore, asintomatico, e diretto nel Benin, ha scoperto di essere positivo al tampone quando è atterrato in Uganda. Qui è stato ricoverato in ospedale per gli accertamenti e ha subito chiamato il suo medico di base, comunicando anche la partecipazione alla cena. Subito sono partiti i controlli e l'azienda sanitaria locale ha attivato i tamponi a tappeto e sono partite le indagini perché il dubbio è che possa esserci stato un positivo e l'imprenditore possa aver contratto il covid durante l'evento.
In Riviera del Brenta, di cui ieri ricorreva l'anniversario del tornado dell'8 luglio 2015, è scattato il panico per la paura che scoppi un focolaio. I primi a essere stati controllati sono stati i familiari e i figli, oltre ai dipendenti che lavorano con lui e i collaboratori più stretti. E sempre in Veneto, altra vicenda, riguarda i lavoratori stagionali a Jesolo, proveniente dal Bangladesh. Atterrati con un volo intercontinentale a Roma, si sono poi spostati lungo il litorale veneto, e cinque cittadini bengalesi sono risultati positivi al covid.
Tutto dopo la vicenda dell'imprenditore di Vicenza, che tornato dalla Serbia e risultato positivo aveva rifiutato di farsi ricoverare. Motivo per cui il governatore del Veneto, Luca Zaia, lunedì ha emanato un'ordinanza che prevede controlli serrati per chi arriva in Veneto da Paesi considerati a rischio.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.