Il primo pensiero del padre di Zaki è per l'Italia, il Paese che suo figlio ha scelto e che non lo dimentica. «Grazie». Dice commosso il genitore del ricercatore egiziano. Zaki sarà scarcerato anche se resta sotto processo. Tra i primi a gioire della notizia il presidente del Consiglio Mario Draghi che ha espresso la «soddisfazione» di Palazzo Chigi per la decisione del tribunale e ha promesso di continuare a seguire «con la massima attenzione» il caso. «Quello di oggi è un passo avanti importante dopo quasi due anni di detenzione, ha commentato il rettore dell'Università di Bologna, Giovanni Molari, soprattutto perché permetterà finalmente a Patrick di abbandonare le opprimenti condizioni di vita dettate dalla reclusione e ritrovare i suoi affetti e la sua famiglia». «Sappiamo bene - osserva - però che non è finita: il processo a carico di Patrick continua. E di conseguenza continuerà anche il nostro impegno e la nostra mobilitazione». Bologna non lo dimentica. «L'Università di Bologna - ricorda il Rettore - ha lottato fin da quel lontano 7 febbraio 2020, perché i suoi diritti fossero rispettati. Oggi siamo pieni di gioia per Patrick e per i suoi cari. Ma continueremo a lottare e a farci sentire fino a quando non potremo accogliere nuovamente Patrick a Bologna. Fino a quando la sua grande comunità, quella dell'Alma Mater, non potrà nuovamente riabbracciarlo». La notizia della scarcerazione arriva fino a Bruxelles, dove la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein, ha incontrato il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. «Patrick Zaki sarà scarcerato, che gioia! Sono stati 22 mesi interminabili, ma di lotta e di mobilitazione per non lasciarlo solo. Ora aspettiamo anche la sua assoluzione», è il commento di Schlein. L'arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, esprime «grande gioia». Il padiglione Italia all'Expo 2020 Dubai ha «festeggiato» la notizia con una scritta a caratteri cubitali su una delle pareti illuminate del padiglione, circondato da bandiere tricolori «#CiaoPatrick».
Anche Mohamed Anwar El Sadat, nipote dell'ex presidente egiziano assassinato nel 1981 e leader del Partito Riforma e Sviluppo ha commentato la notizia: «è una notizia molto positiva, ora proviamo a ricostruire quello che si è rotto tra noi in Egitto e l'Italia a causa del caso Regeni e di quello di Patrick George Zaki, precisando di aver seguito da vicino il caso Zaki».
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