Travolta dalla variante Omicron, la Francia corre ai ripari senza bruciare l'economia dei bistrot. Nessun coprifuoco la notte di San Silvestro, giudicato inefficace e politicamente poco conveniente. Niente Dad per la scuola: si torna in classe il 3 gennaio come previsto. Resta l'invito a non dar luogo a cenoni affollati in casa a Capodanno. E da metà gennaio sarà introdotto il super green pass, legato alla vaccinazione e non più anche al tampone. L'aria delle presidenziali di aprile soffia già Oltralpe. Emmanuel Macron cuce dunque altra stoffa sulla strategia del convivere con il virus, di cui «la vaccinazione resta il cuore», ha spiegato ieri sera il premier Jean Castex al termine di una giornata che ha tenuto in sospeso i francesi fino a sera. Il tragitto del contenimento del Covid resta grossomodo lo stesso grazie al 91% di aventi diritto al vaccino con almeno una dose in corpo.
Oltre alla già decretata chiusura delle discoteche, la Francia reintroduce un limite ai grandi rassemblement: da lunedì, massimo 2mila persone al chiuso e 6mila all'aperto. I meeting elettorali di Marine Le Pen annunciati per metà gennaio sono salvi: la misura non varrà per i comizi, dice il premier. Sempre da lunedì, vendita e consumazione di bevande vietata nei cinema, nei teatri e sui trasporti. Nei bar, caffè soltanto seduti. Non si serve al banco. Per il Veglione, invece, solo raccomandazioni: mascherina, aerare gli ambienti. «Testiamoci», l'invito del capo del governo, prima di entrare nelle case di altri.
Castex parla di misure «di buon senso che fanno appello alla responsabilità collettiva». Anche a quella delle aziende, per cui il ricorso al telelavoro per tre settimane sarà obbligatorio «laddove possibile», almeno 3 giorni a settimana. Le restrizioni non piacciono, dunque Parigi risparmia ai francesi l'onere di tapparsi in casa per limitare i contagi, nonostante i 256 decessi per Covid in 24 ore. Previste invece sanzioni contro i falsi pass sanitari, «pratica scandalosa e inammissibile».
Dopo aver ridotto da 72 a 24 ore la validità di un test negativo al Covid per concedere il passaporto sanitario ai non vaccinati ormai un mese fa, Macron accelera soprattutto sul vaccino, con il lancio del super green pass, vera novità varata ieri dal consiglio dei ministri: da metà gennaio, la legge vieterà a chi rifiuta il percorso di immunizzazione (circa 5 milioni di francesi) di partecipare alla vita sociale. È un obbligo «mascherato - aveva ammesso il ministro della Salute -, il numero di infezioni raddoppia ogni giorno». Perciò, anche la quarta dose «è una possibilità», ha aggiunto ieri, riducendo intanto il periodo per la terza: a 3 mesi dalla seconda inoculazione.Se il 66% dei cittadini è favorevole alla trasformazione del green pass in pass vaccinale, in 500 mila ieri hanno firmato una petizione su LesLignesBougent.org contro la nuova misura che entrerà in vigore dal 15 gennaio, bollata come «grave violazione dello stato di diritto». Cosa prevede? Ristoranti, bar e trasporti interregionali, da quella data, saranno off limits per chi rifiuta di sottoporsi a «immunizzazione»; idem cinema, teatri, palazzetti dello sport, ma anche case di riposo e mezzi pubblici a lunga percorrenza come treni, pullman e aerei. Il disegno di legge dovrà essere validato dai due rami del Parlamento, dalla Corte costituzionale e dal Consiglio di Stato. «Mobiliteremo soprattutto la polizia e i gendarmi per il controllo del pass», annuncia Castex. E bar e ristoranti potranni verificare il documento di chi presenta un pass dubbio.
Positiva ieri anche la ministra per la Transizione ecologica Barbara Pompili; quasi 17 mila gli ospedalizzati Covid, 3.333 in condizioni critiche. Solo piccoli aggiustamenti alla strategia dunque, per evitare una «paralisi dell'economia». A preoccupare la Francia è ora il moltiplicarsi delle quarantene, e la conseguente assenza dal posto di lavoro che può causare «disordini in un certo numero di servizi essenziali».
Il governo punta a ridurre i giorni di isolamento. Darà indicazioni nel fine settimana. Mentre da Londra, dove pure ci aspettavano restrizioni, il premier Boris Johnson non cambia nulla, nonostante i 98.515 nuovi positivi, numero inferiore rispetto agli ultimi giorni.
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