Gli anti renziani Letta e Conte a capo di Pd e M5S: la vendetta postuma di Zingaretti

Il 59% degli elettori dei democratici ha condiviso il gesto delle dimissioni dell’ex segretario e un più 7% nelle rilevazioni dell’ultima settimana lo rende ancora più forte agli occhi dei cittadini italiani

L'ex segretario del Pd Nicola Zingaretti
L'ex segretario del Pd Nicola Zingaretti

Non c’è che dire, l’avvento sulla scena politica italiana del nuovo premier Mario Draghi ha scompaginato gli assetti di due importanti partiti della maggioranza di governo: il Pd e il Movimento 5 Stelle. Con l’elezione di Enrico Letta a capo dei democratici e la leadership dell’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte all’interno dei pentastellati si è aperta una nuova pagina sulle future scelte strategiche da adottare a livello nazionale e locale. In particolare, come si legge sul Giornale oggi in edicola, la nomina del nuovo segretario Letta non ha impedito la prima "fuga in avanti" sul candidato a sindaco di Roma.

Nella Capitale non si parla d’altro. Già da diversi giorni si fa il nome di Roberto Gualtieri, il quale sarebbe in procinto di scendere in campo, anche se Enrico Letta è ancora impegnato nel passaggio di consegne con l’ex segretario Nicola Zingaretti e non ha ancora affrontato il nodo elezioni amministrative che, oltre Roma, vedono coinvolte, per ottobre, altre città di rilievo come Milano, Napoli, Torino e Bologna. Proprio oggi Letta incontrerà per la prima volta Gualtieri, dopo l’accelerata dal quartier generale del Pd laziale, ma nella testa del nuovo segretario ci sono anche altre opzioni, prima fra tutte quella di Carlo Calenda. Insomma, non sembra essere stata gradita ai vertici del Partito democratico la presa di posizione dei quadri dirigenziali locali.

Oltretutto, i sondaggi non sembrano sorridere a Gualtieri, a differenza dell’ex segretario Zingaretti, il quale è rinato dopo le sue dimissioni. Il 59% degli elettori del Pd ha condiviso il suo gesto e un più 7% nelle rilevazioni dell’ultima settimana lo rende ancora più forte agli occhi dei cittadini italiani. Letta non teme la popolarità di Zingaretti, dato che i rapporti tra i due sono ottimi, mentre un discorso diverso va fatto riguardo le relazioni con il governo Draghi, inesistenti prima e anche adesso.

Ma, oltre a crescere nel gradimento, l’ex segretario del Pd, con la sua mossa, ha raggiunto un risultato insperato, ossia, come sottolinea Marco Antonellis sul quotidiano Italia Oggi, quello di aver portato, seppure indirettamente, a capo dei due maggiori partiti della vecchia coalizione due anti renziani come Letta e Conte. Si tratta sicuramente di una rivincita, che apre a nuovi e imprevedibili scenari politici. “Una vendetta postuma”, fanno trapelare gli uomini più fidati di Zingaretti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica